Passeggiate archeologiche 

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> 21 febbraio 2016:  2a tappa del Gruppo “In difesa dei Beni Archeologici”

a cura di  Ignazio Romano, Fabrizio Paladinelli e Vittorio Del Duca

Domenica 21 febbraio 2016 "lungo il fiume Ufente fino ai laghi dei Gricilli" non è stata solo una passeggiata su un percorso naturalistico, ma un successo annunciato di partecipazione e di gradimento.  Infatti dopo le 77 presenze di domenica 24 gennaio all'Arnalo dei Bufali per celebrare gli ottanta anni dalla scoperta della pittura rupestre detta "Uomo a Phi", oggi lungo le sponde del fiume Ufente fino ad arrivare ai laghi dei Gricilli eravamo in 100
Come per tutti i progetti del gruppo "In Difesa dei Beni Archeologici" di Sezze, anno dopo anno arrivano risultati mai raggiunti da enti e istituzioni, che si manifestano semplicemente con "la Partecipazione e il Cambiamento di Mentalità".  Il segreto sta nel tenere a debita distanza i politici con i loro cappelli, ma soprattutto stando lontani da sistemi viziosi capaci solo di sperperare denaro pubblico.
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Al termine della passeggiata di domenica 21 febbraio, di ritorno dai Gricilli, nello spazio esterno del ristorante “Da Angeluccio” verrà servito un pranzo al buffet che comprenderà: carne mista alla brace, contorno di verdure di stagione, crostini, vino e acqua al costo di euro 12.

È una occasione per scambiare idee e pareri selle nostre passeggiate, sul territorio attraversato e sulle sue caratteristiche, ma soprattutto sul valore che la frequentazione dei luoghi e la conoscenza della storia possono avere per migliorare la qualità della nostra vita.

Per partecipare al pranzo, previsto per le ore 13,30, è necessaria la prenotazione che può essere data ad uno qualsiasi degli organizzatori, comunque entro e non oltre le ore 16,00 di venerdì 19 febbraio.

In caso di previsioni meteorologiche sfavorevoli (pioggia nella mattinata del 21) sempre in data 19 sia la passeggiata che il pranzo verranno annullati e comunicati per mail e sulla pagina di www.setino.it

La prenotazione è possibile tramite mail a info@setino.it

oppure chiamando Ignazio al 3381503955  o Fabrizio al 3334422605 

Scheda tecnica

Comune: Sezze/Pontinia

Località: Ponte Ferraioli (Migliara 47) parcheggio del ristorante "Da Angeluccio"

Partenza ore 9:00

Ritorno ore 13:00 (circa)

Arrivo: Laghi del Vescovo
Distanza: Km 7.0 (circa) andata e ritorno

Dislivello: Praticamente assente

Difficoltà: T/E

Tipologia terreno: sterrato carrozzabile (fangoso)

Attrezzatura: Scarpe antiscivolo (impermeabili) abbigliamento anti-pioggia, acqua al seguito.

Descrizione

Il percorso inizia partendo da Ponte Ferraioli nei pressi del ristorante Da Angeluccio. Si prosegue per circa 600metri in direzione S/E sulla Strada Mezzaluna.

Si svolta a sinistra attraversando un ponte su una sterrata che costeggia il Fiume Ufente (Fosso Ceriara) al Km2 dalla partenza si devia verso destra S/W fino a raggiungere il Lago di San Carlo. Dopo averlo visitato si torna indietro per raggiungere di nuovo il lungo argine. Si svolta a destra S/E si costeggiano le rive del Lago Verde e del Lago Bianco fino a raggiungere l'ingresso dell'Oasi San Valentino. Si entra nell'oasi dove si procederà con la visita del Lago Nero e della Fontana del Gelso (fonte termale). Per il ritorno si percorrerà a ritroso lo stesso percorso. 

Per chi volesse percorrere solo la prima parte della passeggiata gli organizzatori lasceranno un'auto nei pressi dell'Oasi San Valentino.  

#in100sottoilsoledeigricilli tutte le foto della passeggiata

Grazie a Stefano Menin, Guida Pangea, per averci illustrato la zona

Vittorio Del Duca con l'amico Maurizio Rametti, ex assessore alla cultura del Comune di Pontinia

Gli amici del neo costituito Circolo Arcobaleno Pontino di Legambiente

I laghi dei Gricilli

a cura di Vittorio Del Duca
1 -Aspetti morfologici e naturalistici
Ai piedi dei Lepini, ai confini tra Sezze e Priverno, troviamo immersi in una fitta vegetazione palustre i cosiddetti Laghi dei Gricilli e le numerose sorgenti che li alimentano, con la nota “Fontana di Muro”. 

L’area, che in molti chiamano ancora “Triciglia”, ricade nel territorio di Pontinia ed è importante perché rappresenta la realtà locale prima della bonifica. È un paesaggio unico nel suo genere, che conserva ancora intatte le sue peculiarità naturalistiche e il carattere paludoso e umido, tanto da essere classificato dalla Comunità Europea come Sito di Importanza Comunitaria (SIC). 

Le acque dei laghi sono fortemente mineralizzate per la presenza di alti tenori di anidride carbonica e di composti dello zolfo, ben percepiti dall’olfatto anche dai viaggiatori che transitano nella limitrofa ferrovia Roma –Napoli. 

Interessante la concentrazione in uno spazio così ridotto di acque solfuree e di acque dolci, riscontrabili in Italia solo nelle sorgenti di Tivoli e delle Terme Cutilie (VT) e che cambiano di colore e di intensità in base alla luce ed alla differente composizione chimica. Definire queste acque “dolci” è improprio, mentre sarebbe più corretto definirle “ leggermente solfuree”. La differenza di concentrazione tra acqua “zolfa” e quella “ leggermente zolfa” sono la conseguenza della diversa disposizione degli elementi tettonici che condizionano la risalita di fluidi mineralizzati profondi, in tutta l’area. 

Non meno importante la flora, che conserva ancora nel suo habitat naturale specie acquatiche come la "lenticchia d'acqua" e idrofiti radicanti del genere "la lengua d'oca" (Plantago lanceolata), oppure la fauna con rari esemplari di “testuggine palustre europea”, di uccelli come il “martin pescatore”, il “falco di palude”, il “beccapesci”, il “tarabusino” e tra i pesci la commestibile “rovella” ed altri pesciolini minori, in particolare del genere Cobitis, usata un tempo come esca per pescare nella palude. 

L’area dei Gricilli occupa un bacino di circa 10 ettari ed è attraversata dal “Diversivo Ufente”, un canale che permette alle acque sorgive, che un tempo causavano estesi allagamenti durante le piogge, di poter defluire con una idrovora nel vicino fiume Ufente. E’ possibile ancora osservare il fenomeno della fossilizzazione delle canne palustri, dovuto all’acqua sulfurea in cui sono sommerse. Ai margini dell’area, poco discosti, si notano i ruderi di Castel Valentino, che hanno dato il nome ad uno dei laghi d’acqua dolce e ad una moderna oasi di ristoro. Sono probabilmente i resti di un antichissimo “castrum”, opera di fortificazione e difesa, ritenuto da qualcuno di origine volsca. 

2)- La genesi
La genesi dei Laghi dei “Gricilli” è dovuta a fenomeni di sprofondamento (subsidenza) dei depositi fluviali e palustri, alimentati dalla risalita dal basso delle acque sotterranee provenienti dalla catena dei Lepini, che scorrono al di sotto di un circuito di rocce carsiche sepolte, nelle quali il carsismo ha generato delle cavità o grotte, chiamate in inglese dai geologi “sinkholes”, che tradotto in italiano significa “doline”. 

La volta di queste cavità riesce a sorreggersi grazie alla spinta esercitata dal basso verso l’alto dalle acque e dai gas, ma quando per varie cause si verifica un abbassamento del livello di falda, la spinta esercitata sulla roccia si riduce, facendo venir meno anche la capacità di sostegno delle volte carsiche, che sotto il peso dei sovrastanti sedimenti palustri e fluviali finiscono per cedere, creando avvallamenti e depressioni nel terreno, che mutano col trascorrere degli anni. 

È proprio in corrispondenza di queste depressioni che hanno avuto origine i “Laghi del Vescovo” e non si esclude che ne possano ancora nascere dei nuovi e scomparire dei vecchi. Per tali caratteristiche naturali sono oggetto di costosi oneri di manutenzione, che il Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino esegue a cadenza semestrale. 
3) Usi termali e veterinari
Le acque solforose dei laghi, già note da tempi remoti, erano apprezzate non solo per uso termale e per le malattie della pelle, ma anche come toccasana per le ferite degli animali. Gli umanisti infatti, ci hanno sempre ricordato che lo zolfo era la “cosa sacra”, quella con cui si curavano i mali degli uomini e degli animali: con lo zolfo si candeggiavano lana e tessuti, si purificavano le case durante le cerimonie, si preparava la vite ed il vino, si cospargevano le orecchie dei maiali per alcune malattie della pelle, etc. 

Nelle acque solforose venivano fatti immergere gli animali per curarne le ferite, ma anche per conferire maggior candore alla lana delle greggi, che assai numerose attraversavano il luogo durante la transumanza verso la palude. E forse il nome “Gricilli” deriva proprio da “gregis”, termine latino con cui venivano appunto indicate le greggi. Teodoro Valle [1], scrittore privernate del '600, dà una sua spiegazione del nome dei laghi e dice “Gricilli, loco così detto dal zampillar dell’acqua, della golla, che in bò senso vuol dire la bolla, atteso per l’abbondanza, è violenza, che porta l’acqua sopra la terra pare che bolla,” . Dopo il primo laghetto d’acqua dolce, denominato San Carlo, scendendo più a sud troviamo il gruppo più numeroso, composto da quattro specchi d'acqua, detti del Vescovo, dei quali tre sono sulfurei e riconoscibili dal colore celeste delle sue acque, mentre uno a forma di "otto" è d'acqua dolce e praticabile. 

Ancora più a sud, alimentato dalle acque di un canaletto che poi va a ricongiungersi con il fiume Ufente e dopo un impianto idrovoro, troviamo l'impenetrabile lago Mazzocchio, circondato da alti canneti e da alberi di eucaliptus che ne impediscono la visuale dalla strada. 

I laghi non sono molto estesi; il San Carlo, di forma circolare ha una lunghezza di 80 metri ed è profondo 22, mentre quello a forma di otto è lungo 150 metri e profondo 18. Non si conosce bene la profondità degli altri specchi e ciò ha alimentato una diceria popolare, secondo la quale alcuni sarebbero senza fondo. 
4) Iniziative di valorizzazione e fruibilità
Nel dopoguerra alcuni di tali laghi erano la meta per i “bagni” estivi degli abitanti delle campagne bonificate. Recentemente sono stati oggetto di diverse proposte ed iniziative di legge per la loro salvaguardia, tutela e valorizzazione. 

Il Comune di Pontinia, sfruttando i finanziamenti regionali GAL (Gruppi Azioni Locali), portò a termine nel 2012, in accordo con i privati, un progetto di valorizzazione e di fruizione dell’area, per aprire questo spazio ai cittadini, ai turisti e agli studiosi. 

Il progetto rientrava in un ambito turistico ancora più grande, ovvero “le vie del Mare e dei Laghi” che avrebbe guidato il turista ed il visitatore da Sonnino a Sabaudia, passando per Pontinia. 

Una sinergia che poi non si è attivata ed ognuno dei Comuni è andato avanti per conto proprio. 

Un altro progetto riguardava il finanziamento per un mercato di prodotti agricoli a km zero, ma nella scelta dei progetti la Regione preferì dirottare i fondi su quelle iniziative che avrebbero potuto diventare un volano turistico.

I lavori iniziarono con un finanziamento di circa 260 mila euro, non sufficienti a rendere fruibile l’intero percorso dei laghi, fu impiantata una cartellonistica che indicava i vari circuiti ed alcune torrette in legno aventi la funzione di punti di osservazione, ma per molteplici ragioni, non ci fu il successo sperato e la natura se ne riappropriò, diventando anche punto di qualche discarica abusiva da parte di vandali, tranne che nella parte dei bagni, gestita da privati con un ristorante. 
Tutta l’area rimane molto suggestiva e degna di attenzione, il sito resta d’importanza comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS), ma necessita ancora in gran parte di progetti, non solo per la sua fruibilità turistica e didattica ma anche come volano di sviluppo sostenibile per l’economia agricola del territorio, che per le sue peculiari caratteristiche pedoclimatiche ed ambientali, rappresenta una serra naturale, in cui si coltivano le primizie dei più svariati tipi di ortaggi.

[1]Teodoro Valle - La città Nova di Piperno edificata nel Latio – Napoli 1646, libro secondo, cap.I, pag.9.

Per le foto in bianco e nero che seguono si ringrazia il Consorzio di Bonifica dell'Agro Pontino

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