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Passeggiate archeologiche |
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> 21 febbraio 2016: 2a tappa del Gruppo “In difesa dei Beni Archeologici” a cura di Ignazio Romano, Fabrizio Paladinelli e Vittorio Del Duca Domenica
21 febbraio 2016 "lungo il fiume Ufente fino ai laghi dei
Gricilli" non è stata solo una passeggiata su un percorso naturalistico, ma un successo annunciato di partecipazione e
di gradimento. Infatti dopo le 77 presenze di domenica 24
gennaio all'Arnalo dei Bufali per celebrare gli ottanta anni dalla
scoperta della pittura rupestre detta "Uomo a Phi", oggi lungo
le sponde del fiume Ufente fino ad arrivare ai laghi dei Gricilli eravamo in 100.
Comune: Sezze/Pontinia Località: Ponte Ferraioli (Migliara 47) parcheggio del ristorante "Da Angeluccio" Partenza ore 9:00 Ritorno ore 13:00 (circa) Arrivo:
Laghi del Vescovo Dislivello: Praticamente assente Difficoltà: T/E Tipologia terreno: sterrato carrozzabile (fangoso) Attrezzatura: Scarpe antiscivolo (impermeabili) abbigliamento anti-pioggia, acqua al seguito. Descrizione Il percorso inizia partendo da Ponte Ferraioli nei pressi del ristorante Da Angeluccio. Si prosegue per circa 600metri in direzione S/E sulla Strada Mezzaluna. Si svolta a sinistra attraversando un ponte su una sterrata che costeggia il Fiume Ufente (Fosso Ceriara) al Km2 dalla partenza si devia verso destra S/W fino a raggiungere il Lago di San Carlo. Dopo averlo visitato si torna indietro per raggiungere di nuovo il lungo argine. Si svolta a destra S/E si costeggiano le rive del Lago Verde e del Lago Bianco fino a raggiungere l'ingresso dell'Oasi San Valentino. Si entra nell'oasi dove si procederà con la visita del Lago Nero e della Fontana del Gelso (fonte termale). Per il ritorno si percorrerà a ritroso lo stesso percorso. Per
chi volesse percorrere solo la prima parte della passeggiata gli
organizzatori lasceranno un'auto nei pressi dell'Oasi
San Valentino. #in100sottoilsoledeigricilli tutte le foto della passeggiata Grazie a Stefano Menin, Guida Pangea, per averci illustrato la zona Vittorio Del Duca con l'amico Maurizio Rametti, ex assessore alla cultura del Comune di Pontinia Gli amici del neo costituito Circolo Arcobaleno Pontino di Legambiente |
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I laghi dei Gricilli a cura di Vittorio Del Duca L’area, che in molti chiamano ancora “Triciglia”, ricade nel territorio di Pontinia ed è importante perché rappresenta la realtà locale prima della bonifica. È un paesaggio unico nel suo genere, che conserva ancora intatte le sue peculiarità naturalistiche e il carattere paludoso e umido, tanto da essere classificato dalla Comunità Europea come Sito di Importanza Comunitaria (SIC). Le acque dei laghi sono fortemente mineralizzate per la presenza di alti tenori di anidride carbonica e di composti dello zolfo, ben percepiti dall’olfatto anche dai viaggiatori che transitano nella limitrofa ferrovia Roma –Napoli. Interessante la concentrazione in uno spazio così ridotto di acque solfuree e di acque dolci, riscontrabili in Italia solo nelle sorgenti di Tivoli e delle Terme Cutilie (VT) e che cambiano di colore e di intensità in base alla luce ed alla differente composizione chimica. Definire queste acque “dolci” è improprio, mentre sarebbe più corretto definirle “ leggermente solfuree”. La differenza di concentrazione tra acqua “zolfa” e quella “ leggermente zolfa” sono la conseguenza della diversa disposizione degli elementi tettonici che condizionano la risalita di fluidi mineralizzati profondi, in tutta l’area. Non meno importante la flora, che conserva ancora nel suo habitat naturale specie acquatiche come la "lenticchia d'acqua" e idrofiti radicanti del genere "la lengua d'oca" (Plantago lanceolata), oppure la fauna con rari esemplari di “testuggine palustre europea”, di uccelli come il “martin pescatore”, il “falco di palude”, il “beccapesci”, il “tarabusino” e tra i pesci la commestibile “rovella” ed altri pesciolini minori, in particolare del genere Cobitis, usata un tempo come esca per pescare nella palude. L’area dei Gricilli occupa un bacino di circa 10 ettari ed è attraversata dal “Diversivo Ufente”, un canale che permette alle acque sorgive, che un tempo causavano estesi allagamenti durante le piogge, di poter defluire con una idrovora nel vicino fiume Ufente. E’ possibile ancora osservare il fenomeno della fossilizzazione delle canne palustri, dovuto all’acqua sulfurea in cui sono sommerse. Ai margini dell’area, poco discosti, si notano i ruderi di Castel Valentino, che hanno dato il nome ad uno dei laghi d’acqua dolce e ad una moderna oasi di ristoro. Sono probabilmente i resti di un antichissimo “castrum”, opera di fortificazione e difesa, ritenuto da qualcuno di origine volsca. 2)- La genesi La volta di queste cavità riesce a sorreggersi grazie alla spinta esercitata dal basso verso l’alto dalle acque e dai gas, ma quando per varie cause si verifica un abbassamento del livello di falda, la spinta esercitata sulla roccia si riduce, facendo venir meno anche la capacità di sostegno delle volte carsiche, che sotto il peso dei sovrastanti sedimenti palustri e fluviali finiscono per cedere, creando avvallamenti e depressioni nel terreno, che mutano col trascorrere degli anni. È
proprio in corrispondenza di queste depressioni che hanno avuto origine i
“Laghi del Vescovo” e non si esclude che ne possano ancora nascere dei nuovi e scomparire dei vecchi. Per tali caratteristiche naturali sono oggetto di costosi oneri di manutenzione, che il
Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino esegue a cadenza semestrale. Nelle acque solforose venivano fatti immergere gli animali per curarne le ferite, ma anche per conferire maggior candore alla lana delle greggi, che assai numerose attraversavano il luogo durante la transumanza verso la palude. E forse il nome “Gricilli” deriva proprio da “gregis”, termine latino con cui venivano appunto indicate le greggi. Teodoro Valle [1], scrittore privernate del '600, dà una sua spiegazione del nome dei laghi e dice “Gricilli, loco così detto dal zampillar dell’acqua, della golla, che in bò senso vuol dire la bolla, atteso per l’abbondanza, è violenza, che porta l’acqua sopra la terra pare che bolla,” . Dopo il primo laghetto d’acqua dolce, denominato San Carlo, scendendo più a sud troviamo il gruppo più numeroso, composto da quattro specchi d'acqua, detti del Vescovo, dei quali tre sono sulfurei e riconoscibili dal colore celeste delle sue acque, mentre uno a forma di "otto" è d'acqua dolce e praticabile. Ancora più a sud, alimentato dalle acque di un canaletto che poi va a ricongiungersi con il fiume Ufente e dopo un impianto idrovoro, troviamo l'impenetrabile lago Mazzocchio, circondato da alti canneti e da alberi di eucaliptus che ne impediscono la visuale dalla strada. I laghi non sono molto estesi; il San Carlo, di forma circolare ha una lunghezza di 80 metri ed è profondo 22, mentre quello a forma di otto è lungo 150 metri e profondo 18. Non si conosce bene la profondità degli altri specchi e ciò ha alimentato una diceria popolare, secondo la quale alcuni sarebbero senza fondo. Il Comune di Pontinia, sfruttando i finanziamenti regionali GAL (Gruppi Azioni Locali), portò a termine nel 2012, in accordo con i privati, un progetto di valorizzazione e di fruizione dell’area, per aprire questo spazio ai cittadini, ai turisti e agli studiosi. Il progetto rientrava in un ambito turistico ancora più grande, ovvero “le vie del Mare e dei Laghi” che avrebbe guidato il turista ed il visitatore da Sonnino a Sabaudia, passando per Pontinia. Una sinergia che poi non si è attivata ed ognuno dei Comuni è andato avanti per conto proprio. Un altro progetto riguardava il finanziamento per un mercato di prodotti agricoli a km zero, ma nella scelta dei progetti la Regione preferì dirottare i fondi su quelle iniziative che avrebbero potuto diventare un volano turistico. I lavori iniziarono con un finanziamento di circa 260 mila euro, non sufficienti a rendere fruibile l’intero percorso dei laghi, fu impiantata una cartellonistica che indicava i vari circuiti ed alcune torrette in legno aventi la funzione di punti di osservazione, ma per molteplici ragioni, non ci fu il successo sperato e la natura se ne riappropriò, diventando anche punto di qualche discarica abusiva da parte di vandali, tranne che nella parte dei bagni, gestita da privati con un ristorante. Per
le foto in bianco e nero che seguono si ringrazia il Consorzio di
Bonifica dell'Agro Pontino
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