Valorizzazione dei Beni Culturali di Sezze

Inchiesta Riparo Roberto

Sezze, 7 giugno 2014                 Visita il Riparo Roberto

Comunicato Ufficiale del gruppo In Difesa dei Beni Archeologici

Sito preistorico a rischio

Report georeferenziati    > Stato dei luoghi   > PAI- Piano Assetto Idrogeologico

Il gruppo In Difesa dei Beni Archeologici allerta la Soprintendenza

Nella mattinata di sabato 17 maggio a Sezze ci si è accorti, improvvisamente, che nella Valle della Culla, a sinistra della collina dove sorge il paese, sotto la parete rocciosa che ospita il sito preistorico del Riparo Roberto sono iniziati imponenti lavori di scavo. Una serie di mezzi meccanici vanno su e giù lungo quel sentiero che secondo noi, del gruppo In Difesa dei Beni Archeologici, dovrebbe ospitare solo escursionisti in visita a uno dei luoghi più affascinanti, ricchi di storia e per questo prezioso sito del nostro territorio.

Nessun comunicato, nessun avviso, solo un cartello in zona tradisce l'avvio di lavori pubblici. Abbiamo effettuato subito un sopralluogo e delle foto a margine del cantiere, e dopo aver verificato ciò che stava accadendo ci siamo attivati per rispondere alle segnalazioni dei cittadini che nel frattempo sono arrivate numerose. Successivamente abbiamo informato la Soprintendenza dalla quale ci auspichiamo un intervento pubblico a chiarimento delle corrette procedure adottate.

I lavori riguardano la realizzazione di un''opera importante che collegherà l'impianto fognario del paese al nuovo depuratore, e costerà alla collettività circa 6,5 milioni di euro. A questo punto, dopo una lunga riunione e per approfondire e conoscere meglio il progetto pubblico, si è deciso di chiedere l'accesso agli atti relativi all'opera in fase di realizzazione. Il Circolo Lepini Legambiente si è fatto carico di formalizzare la richiesta presso gli Uffici del Comune di Sezze in data 3 giugno.

In base alla documentazione fornitaci siamo venuti a conoscenza che i lavori effettuati nella Valle della Culla riguardano effettivamente la realizzazione di un collettore fognario che collegherà la città all'impianto di depurazione da realizzare a Sezze Scalo nei pressi dell'ex Sogeni.

Il tracciato del nuovo collettore nel tratto della Valle della Culla attraversa un'area di rilevante interesse naturalistico - archeologico ed è soggetta a vincoli di tipo idrogeologico, ovvero siamo in una zona definita dall’art. 6 del P.A.I. “aree a pericolo di frana molto elevato” come avevamo già potuto constatare studiando le carte del Piano di Assetto Idrogeologico. La relazione istruttoria allegata al parere favorevole dell'Autorità di Bacino, evidenzia che l’area su cui insiste il tracciato di progetto del nuovo collettore è sottoposta al vincolo idrogeologico di cui sopra e sulla quale non sono consentiti la realizzazione di collettori fognari, condotte d'acquedotto, gasdotti o oleodotti;

su tale aree sono consentiti: interventi sulle infrastrutture sia a rete che puntuali e sulle attrezzature esistenti, sia private che pubbliche o di pubblica utilità. Quindi di fatto viene rilasciato un parere non per la realizzazione di un nuovo collettore fognario ma per interventi migliorativi su impianti esistenti.

Il gruppo ritiene che la realizzazione del depuratore sia un'opera fondamentale per la città di Sezze, un paese che fino ad oggi ha scaricato i propri liquami senza alcuna depurazione. 

Allo stesso modo, siamo convinti che la valorizzazione e la conservazione delle risorse ambientali possa diventare un'occasione di sviluppo per la città. Sosteniamo che i cittadini abbiano il diritto di conoscere e partecipare alle decisioni della città e che gli amministratori hanno il dovere di migliorare i canali di dialogo con la cittadinanza per tentare di riavvicinare le persone alle istituzioni.

Auspichiamo che il tracciato del collettore, al termine dei lavori, possa essere utilizzato per raggiungere più facilmente ed in sicurezza l'area archeologica del Riparo Roberto e della Grotta Iolanda con la realizzazione di un sentiero protetto e dotato di cartellonistica. 

Questo permetterebbe a tutti, compresi gli studenti delle scuole di ogni grado, di visitare il sito per assistere ad una delle prime espressioni culturali dell' uomo che ha abitato questo territorio migliaia di anni fa. Lo studio approfondito ed il restauro del sito preistorico, che negli anni è stato fatto oggetto anche di atti di vandalismo, potrà aggiungere valore alle risorse ambientali e culturali fruibili della città Sezze.

LA STORIA DEL RIPARO ROBERTO

Posto nelle vicinanze di Sezze e più precisamente sul versante sud-ovest della valle del torrente Brivolco, è stato rinvenuto nel 1953 dall'antropologo Marcello Zei. Il Riparo, che prende il nome dal figlio dello scopritore, consiste in una grande apertura orizzontale, al cui interno furono scoperti dei disegni a carboncino raffiguranti animali, uomini ed altri soggetti. È lungo circa 30 metri, con una profondità di 5 metri ed un'altezza di metri 2,8. L'accesso al Riparo è difficoltoso per la pendenza del versante della valle. I graffiti rinvenuti nel '53 di recente sono state danneggiate con atti vandalici. Le figure sono a carboncino, poste sulle pareti della fenditura, sono state rigorosamente puliti e rilevati su polietilene e in ultimo è stato eseguito un rilevamento fotografico e metrico delle opere. La parte più ricca delle figurazioni è la parte centrale della parete di fondo, anche se sono sparse in tutto il riparo; a sinistra ce ne sono alcune facilmente visibili, mentre a destra sono di difficile lettura, ma rimangono quelle del sistema centrale le più evidenti e meglio conservate ( è stato possibile scoprirlo grazie ai residui di sostanze legnose). Le figure dominanti sono quelle zoomorfe e quelle geometriche, comunemente definite astratte.

Sotto un immagine aerea da dove la nuova ferita inferta al territorio è ben visibile.