Passeggiate archeologiche 

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> 28 aprile 2013:  10a tappa del Gruppo “In difesa dei Beni Archeologici”

a cura di Fabrizio Paladinelli, Vittorio Del Duca, Ignazio Romano e Roberto Vallecoccia

La via delle fonti d'acqua

Un nuovo passo verso il recupero della memoria storica del territorio

Domenica 28 aprile 2013, alla decima escursione del gruppo "In Difesa dei Beni Archeologici", hanno partecipato 60 persone tra cui anche l'assessore Pietro Bernabei e l'assessore Maurizio Baratta. Un nuovo successo nei numeri e nel gradimento di chi ha scelto di riscoprire insieme i tesori che il territorio del comune di Sezze ancora conserva.

Il percorso che abbiamo fatto collega alcune fra le principali fonti d’acqua naturali presenti nella conca di Suso che divide Sezze dal monte Semprevisa. Partendo dal parcheggio del cimitero, e costeggiando il lato della zona ebraica, abbiamo raggiunto il lavatoio detto "Le Fontane". Risalendo Via Carizia, da dove si imbocca Via Sagliuta, abbiamo fatto una breve deviazione per raggiungere la "Fonte Sagliuta".

Tornati sui nostri passi abbiamo proseguito per Via Fontana del Sordo e lungo uno sterrato fino a Via Fontana dell’Oro. Qui abbiamo fatto una deviazione per visitare l’unico ponte antico rimasto a Sezze. Si tratta di una struttura in pietra di epoca incerta (forse medioevale) alta circa 6 metri e larga 7. Continuando su Via Fontana dell’Oro fino a località Fontanelle abbiamo raggiunto il fontanile detto "Puzziglio" e poi siamo tornati al punto di partenza. 

A fine escursione abbiamo visitato la chiesa Madonna delle Grazie sita all'interno del cimitero.

La Quercus Aliena “ibrido” si trova vicino alla chiesa di Santa Maria delle Grazie all'interno del cimitero di Sezze. E’ una pianta monumentale rara, sempreverde, alta circa 30 metri e con una chioma larga altrettanto. Il suo fusto ha una circonferenza di 7,10 metri con una crescita media annua stimata in circa 21 millimetri. Si ritiene che la sua età sia di 340 anni, potendo far risalire la sua nascita intorno all’anno 1673.                                                                           di Roberto Vallecoccia

Grazie alla sensibilità dei nostri Amministratori la Quercus Aliena di Santa Maria delle Grazie sarà la prima pianta a far parte del Catasto alberi.
La legge 10/2013 prevede che ciascun comune esegua un censimento degli alberi sulle aree di propria competenza in contesto urbano. Lo scopo del censimento è la redazione del Catasto alberi, che registra e classifica tutte le alberature: quelle monumentali, quelle su aree scolastiche, nei giardini storici, a corredo del verde attrezzato e incluse nei filari stradali.
Il Catasto alberi, oltre a rispondere ai termini di legge e a dichiarare l’impegno tangibile di un’amministrazione sui temi ambientali, può essere un’ottima opportunità per ciascun comune per fare un passo avanti nella buona gestione del verde pubblico. Sono molteplici i temi e le informazioni che possono essere valorizzati tramite una gestione evoluta del Catasto arboreo:
· associando i dati VTA (Visual Tree Assessment) è possibile monitorare nei tempi corretti la salute delle piante e garantire la sicurezza del cittadino;
· tramite il monitoraggio di patologie e parassiti e della loro diffusione è possibile pianificare attività di difesa del patrimonio arboreo (es: cancro colorato del Platano, l’ Anoplophora Chinensis, il punteruolo rosso delle palme);
· è possibile individuare e monitorare gli alberi da tutelare in concerto con il Corpo Forestale dello Stato;
· è possibile effettuare stime di massima sulla CO2 assorbita dal proprio patrimonio arboreo in relazione a essenza e età dell’albero;
· È possibile pianificare e documentare tutti gli interventi di manutenzione in maniera puntuale e precisa, consentendo di associare a ciascuna pianta tutte le lavorazioni ad essa associata.

Appuntamento: Sezze (LT) località Zoccolanti (parcheggio cimitero)
Partenza ore: 9:00
Ritorno ore: 12:30 circa
Distanza Km 5
Dislivello in salita m 150 circa
Difficoltà: T/E (turistico/escursionistico)
Tipologia terreno: Asfalto, terra battuta, sentiero
Il percorso è adatto anche a bambini con un’età superiore agli otto anni, dovranno essere necessariamente accompagnati da un adulto.
Abbigliamento: scarpe anti scivolo, K-way, acqua al seguito.

La visita alla chiesa della Madonna delle Grazie (cimitero di Sezze) verrà effettuata a fine escursione dalle ore 12:00 – 12:30 circa
Luoghi d’interesse:
· Santa Maria delle Grazie (chiesa del cimitero di Sezze)
· Cimitero ebraico
· Ponte pedonale sul torrente Brivolco (unico ponte antico rimasto a Sezze)
· Fonti/fontane:
· Lavatoio Le Fontane
· Fontana della Sagliuta
· Fontana del Sordo
· Fontana dell’Oro
· Sorgenti delle Fontanelle
· Lavatoio del Puzziglio

Le Fonti di Suso

ricerca di Roberto Vallecoccia

Suso per Sezze ha sempre rappresentato il campo superiore dove rifugiarsi dalla palude durante la  stagione estiva e rinfrancarsi dei sui frutti. La stessa etimologia della parola Suso “volto dal basso in alto, volto in su”, indica la sua posizione “superiore” rispetto al campo inferiore Setino. La conca di Suso nel 1800 era una  grande area verde posta tra i 200 e i 500 metri sul livello del mare, ricca di fonti d’acqua: Fontana dell’Oro, Fontana Capucciglio, Fontana del Sordo, Fonte Sagliuta, Fonte del Pozziglio, Fonte in S. Maria delle Grazie, Fonte delle Fontane, Fonte della Crocetta, Fonte Nocecellitto, Fonte della Penna già Fonte Scopiccio1, Fonte della Valle e della Mezza Valle già Fonte Carnebianca.

Scrutando le pieghe del tempo si apprezzano i gesti antichi ripetuti da generazioni, che attingevano l’acqua dalle preziose fonti, non essendocene alcuna dentro le mura, per dissetarsi, apprestandosi ad esse con il concone, ritenuto responsabile della bassa statura di intere genie perché le mamme ed i figli percorrevano lunghe distanze con il caratteristico recipiente pieno d’acqua sulla testa, pregiudicando così la futura statura dei loro bambini, che schiacciati da tanto peso “crescevano poco in altezza”.

1- nome dovuto alla folta vegetazione di erica scoparia o “erba delle fate”, presente nella zona, volgarmente rinominata scopiccio perché usata da tempi remotissimi per la costruzione di ramazze e scope, che, si narra, avessero effetti purificanti e influssi benefici per tenere lontano gli spiriti maligni e le energie negative. 

foto dell'archivio di Pietro Mastrantoni che ritraggono Suso visto da zona Monticello come era nel 1907

Sotto una veduta, sempre da zona Monticello, di Suso come è oggi

Di seguito vengono riportati stralci deii contenuti degli scritti nominati.

GIORNALE Arcadico

DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI

TOMO XI

DELLA NUOVA SERIE

ROMA

Tipografia delle B elle Arti

1859

GIORNALE Arcadico

SCIENZE, LETTERE ED ARTI

TOMO CLV1I

DELLA NUOVA SERIE

XI  SETTEMBRE    e  OTTOBRE 1858 ROMA

TIPOGRAFIA DELLE BELLE ARTI 1859

 

A migliorare le condizioni igieniche della città di Sezze, e soddisfare i desideri e le suppliche di quella popolazione,  umiliate per mezzo del zelante prelato monsignor  Bedini e del conte Cerroni al trono sovrano, fu decretato dal regnante Sommo Pontefice Pio IX che dal patrimonio De-Magistris si erogasse la somma di 26,000 scudi per condurre l’acqua potabile in quella città. Il signor cavaliere G. Fasci attuale Gonfaloniere impegnato pel bene della sua patria, e penetrato dalle imperiose ragioni di pubblica e privata igiene per la troppo penosa mancanza d’acqua, si fè promotore perché  la, volontà del Pontefice fosse realizzata prontamente con la immediata intrapresa degli studi regolari, che l’arte esige per la redazione di un tale progetto. Al qual fine ne seguiva un invito al sottoscritto

ingegnere con atto consiliare del 27 novembre 1857.

Due furono le ricerche che formarono la base degli studi preparatorii:

1° La scelta della sorgente

2° La determinazione della linea di condotta

L’una e l’altra essendo intrinsecamente connesse con le attinenze topografiche ed idrografiche, sembrami indispensabile esporre in breve la topografia e l’idrografia del circondario di Sezze, onde con queste mettere in evidenza le ragioni che debbono determinare la scelta della sorgente e della linea, che si propongono nel seguente rapporto.

 

                                                     SCELTA .DELLA SORGENTE

                                                      Art 1° CENNI TOPOGRAFICI

Art 2.  CENNI IDROGRAFICI

Dalla catana dei monti Lepini derivano due diramazioni di colli,  che con gli assi incurvati delle loro creste chiudono un vasto bacino di altipiano lussureggiante di amena vegetazione. Sovra l’estremità di una di queste, torreggia la citta di Sezze dominando la vasta pianura, delle paludi pontine; disgiunta dall’altro ramo per una profonda valle che con i suoi fianchi tagliati a picco va risalendo, a congiungersi nella catena dei Lepini con altra valle dominata dal monte, ove è posta la vicina Bassiano.  

 

Molte scaturigini somministrano  copia abbondante di acqua nel circondario di Sezze del che argomento sono i laghi, le paludi, e i corsi di molti fiumi, nei quali la sovrana  munificenza di Pio VI diresse Ie acque vaganti, che colla loro occupazione involavano i tesori all’industria agricola. Queste però fan tutte la loro comparsa nel versante occidentale, e specialmente presso il piano inferiore di 300 metri alla città di Sezze.

 

Nel sistema poi dei colli, che quasi anfiteatro chiudono l'alto piano di cui sopra si e fatta menzione, v’hanno non poche scaturigini nei seguenti luoghi denominati col vocabolo locale di:

 

1. Cellito

2. Scopiccio presso il casino De Magistris

3. Valle della fonte

4. Oro nel vallone di cima

5. Sordo

6. Fontanelle nella vigna delle RR. Monache

7. Ferraccio

8. Cerreta

9.  Valle di carne bianca

l0.  S. Erasmo

11. Pozzetto

12. Valle S. Angelo presso Bassiano.

 

Oltre queste poi, s’ indicavano vari luoghi, nei quali si presumeva la probabilità di sorgenti d’acqua. Investigando però in ciascuna delle enunciate il complesso di quegli elementi, che si richiedono per la elezione di una sorgente a condurne le acque, dovetti concludere:

 

1.      Non potersi trarre partito alcuno dalle prime undici, o per cattiva qualità, o per eccessiva scarsezza, o per inesistenza della vena, o per inferiorità di livello.

 

2.      Esser meramente chimerica l’esistenza di quello che si arguivano per male interpretati suoni nelle viscere del monte: mentre debbonsì ascrivere ad azione di correnti aeree determinate da ragioni termiche.

 

3.      Non potersi far calcolo che della sorgente posta nel Vallone di S.Angelo presso Bassiano. Siccome poi questo partito incontra la difficolta che giustamente sembra potersi trarre da ragioni economiche, dedotte dalla grande distanza di questa sorgente e dalla lunghezza della linea di condotta che ne segue, credetti dirigere ancora delle ricerche ai seguenti fini.

 

4.      La stratificazione presenta una inclinazione pressochè costante di 30° ad est con la direzione nord sud , talchè volge le acque, che infiltrate vi potesser correre, a direzione, opposta alla citta di Sezze.

 

FROM THE BEQUEST OF

JOHN HARVEY TREAT

OF LAWRENCE, MASS.

(Class of 1863)

 

La CIVILT. CATTOLICA

ANNO DECIMOSETTIMO

22 Giugno 1866

VOL. VII.

DELLA SERIE SESTA

ROMA

COI TIPI DELLA CIVILTA’ CATTOLICA

 

Roma 11 Agosto 1866

                                                                     

Lavori intrapresi , per sovrana munificenza del Santo Padre, affine di procurare alla citta di Sezze il benefizio d’una copiosa fontana d’acqua potabile, di che difettava e soffriva assai, ebbero felicissimo risultato. II giorno di venerdì 13 Luglio le autorità  locali, ecclesiastiche e

civili, con pressochè  tutta la popolazione della città, si trovarono riunite nella piazza posta nel sito più eminente dell’abitato, ove l’acqua doveva sgorgare, e che, ad argomento di   gratitudine per tanto benefizio porterà d ora innanzi il nome di Piazza Pia. Verso le 6 pomeridiane l’acqua cominciò a scorrere limpidissima, fra le acclamazioni della moltitudine, che la salutò con le grida di Viva Santo Padre Pio IX. La gratitudine di quel popolo manifestavasi pure con plausi al nome 

dell’ E.mo Cardinale di Reisach  il quale, dice il Giornale di Roma del 16 Luglio , come Prefetto della S. Congregazione degli Studii, aveva contribuito all’opera, impetrando da Sua Santità che vi si erogasse una parte dei proventi della eredità De Magistris, amministrata dalla suddetta S. Congregazione. 'Ne in tanta foga di giubilo popolare fu dimenticato il nome del’ingegnere professore Tito Armellini, alla cui perizia fu confidata la difficile impresa, e che, presente al buon riuscimento della medesima, era penetrato in quell’ istante da una sensazione profonda ≫. Queste acque hanno la loro sorgente nel territorio di Bassiano, il qual Comune tra poco ne godrà ancor esso, per munificenza, del Santo Padre. Le polle sono sul monte Sant’ Angelo e, quantunque non abbondantissime, sonosi tuttavia riconosciute sufficienti ai bisogni di quegli abitatili. Tuttavia questi si rammentano che, alquanti lustri addietro, le acque ne rampollavano in copia molto maggiore; e la presente diminuzione si attribuisce al disboscamento avvenuto sulle giogaie di que’ monti. Di che il Governo ha fermato provvedimenti energici, per conseguire qualche riparo a tanto danno; ed è a sperare che, col rinselvamento di que'luoghi, torni ancora l’antica abbondanza delle sorgenti, e così possa sentirsi più grande il vantaggio che già fin d’ora ne hanno quelle popolazioni.

 

                    S C I E N Z E  NATURALI

In uno degli ultimi nostri quaderni1 demmo conto del nuovo acquedotto, che per la sovrana munificenza del Santo Padre s’e recentemente costruito, a benefizio delle citta di Sezze e di Bassiano. Ora l’egregio ingegnere professore Tito Armellini, al quale, come allora menzionammo, fu concessa questa difficile impresa, ci ha comunicata una più particolarizzata relazione de’ lavori da lui fatti eseguire a quell’effetto; e siamo certi, che riuscirà grato ai nostri lettori l’inserirla, che qui facciamo quasi a parola.

Le due popolazioni, ei dice, di Sezze e di Bassiano, che tanto fino a questo dì soffrivano per la mancanza di acque potabili, oggi per l’amorosa provvidenza del N. S. Padre Pio IX si dissetano alla pura e saluberrima vena dell’acqua, che sorge nell’alto del monte Sant’Angelo nei Lepini. Esse benedicono al Sommo Pontefice, che in mezzo alle grandi sue cure, non lascia con paterna sollecitudine di rilevare i suoi popoli.

 

Sezze e Bassiano sono separate dai monti Lepini da una valle profonda, sulla quale quella prima citta s’innalza 103 metri, e questa 80; sono poi distanti dalla sorgente posta a 955 metri sul livello del mare, l’una presso a 7 miglia, e l’altra 3.

 

Tutte queste opere, cosi come le ho accennate, furono con singolare celerità condotte a fine; talchè nel giorno 13 del passato Luglio nella piazza indicata, che era già stata ingrandita, e che mutava in quel dì il suo antico nome in quello di piazza Pia, si vide uscir fuora un ricchissimo fiocco di acqua in mezzo alle grida della giubilante popolazione. L’acqua zampilla sopra la tazza di ferro, lavoro delicato e difficile dell’officina de’ sigg. fratelli Mazzocchi in Roma, la quale s’ eleva 4 metri sull’area della piazza, ed insiste sopra un piedestallo ottangolare di travertino, a facce disuguali. Dalle quattro facce minori sgorgano quattro getti di acqua, e vanno a ricascare in altrettante conchiglie di ferro, sporgenti dagli angoli di un altro stilobato anche di travertino, che e simile al piedestallo superiore. Due delle facce più grandi sono ornate delle armi in ghisa del sommo Pontefice Pio IX , e di quelle dell’ E.mo Reisach: e nelle altre sono scolpite queste due epigrafi:

 

1)

PIVS . IX. P. M.

RIVVM . AQVAE

PER . FERREOS . TVBOS

VI . SVA . SALIENTEM

A . PASSVVM . M. VII.

IN . CIVIT. ADDVXIT

A . S. PRINC1P. XX.

 

IN . FORO . AD . PETRI . AP.

AQVA.. PRIMVM . RESPONDIT

D. XIII. IVLII ; A. D. MDCCCLXVI.

 

2)

PROVIDENTIA . P II . IX. P.

SETINORVM . VOTIS

ET . SALVBRITATI . PROSPECTVM

EX . AERE . ARCAE . SACRAE

PACIFICI. DE . MAGISTRIS

CVR. CAROLO . REISACHIO . V. E.

PRAEF. S. C. STVD. REG.

 

TITO . ARMELLINO . ARCHITECTO

 

Tutto il monumento è sostenuto da una platea di travertino, a cui si ascende per due gradini in perimetro; ed e chiuso da otto piccole colonne, collegate da barre di ferro.

Il felice compimento della fontana di Sezze e di Bassiano, a mio avviso, è uno de migliori trionfi del sistema Petit, ed è un sicuro argomento in favore della conduttura somigliante, che, per ordine del Santo Padre, presentemente si va costruendo, per portare l’acqua da Guercino ad Alatri ed a Ferentino. Il R. P. Secchi, il quale concepì l’ardita idea, e la propose, facendosene mallevadore, ne riceva le più vive congratulazioni. Altresì è degna di encomio la casa Festugiere di Brousseval, che gittò i tubi di ghisa, e li munì de’ più perfetti accessori. E benché per un altro capo, merita nondimeno onorevole menzione l’eccellentissima famiglia dei Pietro Santi di Bassiano, avendo essa generosamente offerta

in questa congiuntura al Santo Padre l’acqua della scaturigine, che è in un territorio di sua proprietà. Ma inutilmente tutti questi avrebbero, chi in una maniera e chi in un’ altra, promosso il buon riuscimento dell’opera, e vana sarebbe tornata la stessa mia diligenza nel dirigere que’ difficili e lunghi lavori, se il collocamento de’ tubi non fosse stato commesso alla cura immediata de’ due valenti meccanici, i sigg. Giovanni Trompetta e Luigi Brunetti. Senza di essi non si sarebbero superati quegli ostacoli, che nelle imprese di questo genere sogliono provenire da cagioni o fisiche o morali, e ritardano o impediscono affatto il successo delle fatiche. Ne anche potrò lodare, quanto è degno, il valente giovane sig. Giuseppe Boffi, architetto misuratore, il quale con impareggiabile zelo ed affetto m’assiste dapprima negli studi preliminari, e poi nella direzione di tutti lavori. Finalmente m'e caro far menzione di Vincenzo Eleonoro, semplice cantoniere, la cui grande perspicacia ed indefessa fatica di giorno e di notte riuscì in tutti i casi d’inestimabile vantaggio. Ricevano tutti essi i miei più sinceri ringraziamenti. Per la loro cooperazione i 9,000 abitanti di Sezze hanno incessantemente ogni dì 110,000 litri di acqua, e quei di Bassiano 27,500.

Alcune foto che vanno dai primi del '900 ai giorni nostri della fontana di Pio IX

La fontana che abbellisce la piazza antistante il palazzo De Magistris è stata fatta costruire nel 1866 dall’allora gonfaloniere Filippo Lombardini grazie a una donazione di Papa Pio IX. 

La sua realizzazione, affidata all’architetto Tito Armellino, fu ultimata il 13 giugno 1866. Fu un’opera pubblica di grande significato per il paese che, afflitto da gravi problemi di approvvigionamento idrico, fu per la prima volta dotato di una fontana di acqua corrente, proveniente direttamente dalla Fonte S.  Angelo del vicino Monte Sempreviva.  

La fontana è di forma ottagonale così come la piattaforma su cui poggia. Su ciascuna delle quattro facce più piccole è una cannella che versa acqua in una vaschetta a forma di conchiglia. Le altre facce sono decorate con due stemmi e due iscrizioni che ricordano la costruzione della fontana. Nella parte superiore è un’ampia coppa con zampillo d’acqua centrale.

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