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Estate setina 2006 |
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Cooperazione,
un sistema di lavoro intuitivo e allo stesso tempo difficile da
realizzare 4 agosto 2006 di Ignazio Romano Ho
sempre creduto, e credo ancora (anche dopo l’ultima esperienza non
esaltante, ma necessaria, acquisita con la manifestazione Oltre il
Disagio) che in ambito sociale è possibile crescere in armonia, e
nel rispetto delle attitudini di ognuno, solo quando si sceglie di
realizzare progetti in cui lo spirito di cooperazione anima le diverse
componenti del sistema. Ma cooperare non è facile come sembra, e non è
sufficiente trovarsi nelle stesse condizioni per adottare vie condivise.
Per
prima cosa occorre capire cos’è un sistema, che non si limita alla
sommatoria di più realtà, ma che deve essere l’interazione di più
soggetti che intendono dar vita ad uno scambio continuo di risorse ed
informazioni. E
qui spuntano le prime difficoltà. Causate da anni di gestione a
compartimento stagno, e da una scarsa volontà di partecipazione. Parlo
della mancanza di rapporti tra le componenti sociali che ha favorito lo
sgretolamento ed il degrado sociale a cui si assiste, gravando
particolarmente sulla cultura e di conseguenza abbassando drasticamente
la qualità della vita nel paese. Il
secondo requisito indispensabile è quello di
avere un obiettivo comune ed adottare un progetto dove ogni
interazione, tra le diverse componenti del sistema, è motivata dagli
stessi valori e fondata sugli stessi principi. Nella consapevolezza che
i risultati non saranno visibili subito, ma occorrerà del tempo prima
di avere i primi riscontri. Per
avviare questo sistema possono essere utili una serie di incontri tra le
associazioni, ma anche esperienze come la manifestazione Oltre il
Disagio servono a chiarire i concetti della cooperazione. È
importante sgombrare il campo da generiche definizioni, spesso
causa di dannosi individualismi e deviazioni di percorso che
inevitabilmente vanno a scontrarsi con altri interessi. Il
progetto adottato da Setina Civitas, per dare una risposta alle esigenze
del paese ed affrontare la sfida del cambiamento, è quello di
promuovere il territorio attraverso la cultura. La linea scelta è
caratterizzata dalla ricerca e dalla produzione culturale da condividere
con le altre realtà associative, instaurando con queste e con il mondo
economico ed istituzionali un dialogo. Sinergie
e contaminazioni che Setina Civitas ritiene necessarie allo sviluppo
culturale ed economico del territorio e che, partendo dal volontariato,
danno al progetto una garanzia di imparzialità. Per
Setina Civitas le associazioni devono far salire la qualità della loro
“produzione culturale” (lievito della comunità) coinvolgendo
nei progetti le altre componenti in modo da svolgere anche il compito di
“collante sociale”. Le istituzioni hanno il dovere di seguire
adeguatamente i progetti ritenuti meritevoli, mentre gli imprenditori e
i commercianti devono trovare, all’interno dei progetti culturali, gli
spazi più idonei per far crescere le proprie attività economiche. In
questo modo ogni componente è chiamata ad occuparsi di un settore
specifico, in modo da poter crescere insieme e offrire un prodotto
sempre migliore. Il risultato potrà essere spendibile in un mercato
(per esempio quello turistico) dove tutti potranno raccogliere i frutti
sperati, migliorando di conseguenza la qualità della vita nel paese.
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