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La statua di San Carlo |
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Note
biografiche
San Carlo, frate laico francescano o.f.m. (Ordine Frati Minori), si chiamava, nel secolo, Giovan Carlo Marchionne (o Melchiorre) e nacque il 18 ottobre 1613 a Sezze, attualmente città in provincia di Latina ma in quel tempo appartenente alla Reverenda Camera Apostolica di Roma. Giovan Carlo, dopo essere entrato nell’ordine francescano nel 1635 e dopo un’umilissima ed esemplare vita religiosa, morì a Roma il 6 gennaio del 1670, già in odore di santità. San Carlo, quale frate francescano dei Minori Riformati, il 6 gennaio 1670 rese l'anima a Dio Dopo la morte iniziò la raccolta di testimonianze sulla santità di fra Carlo da parte di P. Angelo Bianchineri da Naro, già suo confessore saltuario e consigliere assiduo, di Nicola Grappelli ed altri. Nel 1694 La Congregazione dei Riti decretò di aprire il processo sulla fama di santità, virtù e miracoli; iniziò così una trafila che si dimostrò, per varie cause, piuttosto laboriosa: Clemente XIV dichiarò l’eroicità delle sue virtù il 14.06.1772, la congregazione generale per procedere alla beatificazione ebbe luogo nel 1875 e solo nel 1882 fu proclamato beato da Leone XIII (con breve del 1°.10.1881).
Anche per
la canonizzazione si ebbe un contrattempo: era stata programma per
l'ottobre 1958, ma il 9 di quel mese morì Pio XII e così la
glorificazione fu aggiornata per il 12 aprile 1959, e fu operata
da Giovanni XXIII . Il corpo riposa in San Francesco a
Ripa. La festa liturgica, per l’ordine francescano, si celebra il 7
gennaio. San Carlo rientra nella schiera di quei santi stigmatizzati e si distingue da tutti gli altri per essere il solo tra di essi ad aver ricevuto uno stigma prodigioso nel cuore direttamente dall’Ostia Consacrata (La Santa Eucarestia), per di più durante lo svolgimento di una Santa Messa. visita >> (Tratto dall'articolo di Carlo Luigi Abbenda) |
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Particolare del bronzo di Berardi Ritratto di San Carlo esposto nella chiesa di San Lorenzo a Sezze Giancarlo Marchionne, discendente del Santo, ha posato per la scultura Mi auguro che dalle mie foto sia possibile ammirare correttamente l'opera di Renato Berardi. Non ho avuto modo di incontrare l'autore, che ascolterei volentieri per capire come è nata l'idea. Spero che in questa pagina ci sia un contributo valido e trasparente nel descrivere l'evento. Importante per chi vive a Sezze ed utile per coloro che stando lontani possono ugualmente sentirsi nel paese e seguirne la vita pubblica. |
Sezze, settembre 2002 Questioni setine; la statua di San Carlo Era tempo che si parlava di una statua che raffigurasse San Carlo, ma come per tante altre "questioni setine" (non si capisce bene il perché), diventa tutto molto difficile concretizzare le idee, e quando queste si realizzano scoprirne l'itinerario è cosa arcana. Si è voluto dare al Santo Patrono il giusto tributo elevando nel paese una statua in bronzo. Voluta dai fedeli e promossa dalle autorità comunali e provinciali che hanno raccolto i fondi e commissionato l'opera. (La spesa ammonta a circa 50 milioni delle vecchie lire). L'artista setino Renato Berardi ha realizzato la scultura servendosi di una delle migliori fonderie d'Italia, quella del maestro Egidio Ambrosetti di Anagni. Il monumento, collocato in piazza Margherita poco distante dalla chiesa di San Pietro, è stato inaugurato il 24 agosto 2002, con celebrazioni e festeggiamenti adeguati. Senza voler scendere nei dettagli, sembrerebbe una vicenda normalissima. Impossibile a Sezze! Infatti: come per ogni opera pubblica la chiarezza e la conoscenza di tutti i particolari è un obbligo che chi gestisce il progetto ha nei confronti della comunità. Questo è quello che devono sapere e mettere in pratica sia gli amministratori pubblici che i responsabili delle varie associazione culturali che operano nel paese. Non è cosi che sono andate le cose in questione, e solo attraverso articoli sui giornali (infamanti per l'immagine di Sezze) sono venuti alla luce aspetti quantomeno inediti della vicenda. Neppure il Santo ha potuto mitigare le cattive usanze praticate nella Sezze odierna. Cattive abitudini che si trovano sotto gli occhi di tutti, e che tutti fanno finta di ignorare. Non si vuole fare un processo al paese. Infatti la vicenda del monumento a San Carlo deve far riflettere ogni cittadino, senza arrivare a facili e qualunquistiche conclusioni, illudendosi di essere sempre estranei ad ogni questione. Pur non potendo esprimere un giudizio artistico ne tecnico, personalmente trovo molto bella l'opera dell'artista Berardi che ha interpretato bene il carattere francescano del Santo. Adeguata risulta anche la collocazione scelta. Certamente c'è bisogno di una pavimentazione e di un arredo migliore dello spazio (un tempo chiesa di San Rocco) per accogliere decorosamente la statua del Santo patrono di Sezze. Per finire, trovo di cattivo gusto e distruttive le critiche mosse alla riuscita dell'opera, che invece da al paese prestigio e onore.
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