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Comunità di Sant'Egidio |
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momento di preghiera per Ruben Sezze,
24 giugno 2019 con inizio alle ore 18.00 nella chiesa di Sant'Andrea Molti di voi già lo conosceranno perché , in un certo senso, è stato adottato dal paese di Sezze. Per lui abbiamo organizzato un Concerto contro la pena di morte per raccogliere fondi per il processo. Abbiamo fatto partecipare un suo bellissimo quadro , fatto in prigione, ad un ' Estemporanea di pittura nel 2010. Il suo dipinto ha ricevuto il primo premio. Abbiamo realizzato nelle scuole incontri con i ragazzi, presentando loro Ruben. Ruben è rimasto un uomo vivo, dignitoso e ricco di valori, sentimenti, emozioni, capace di gesti generosi sia verso la sua famiglia che verso i suoi compagni di prigionia. Stiamo cercando di fare per lui in appello urgente, ma non siamo sicuri di farcela per i tempi ristretti. Possiamo però pregare per lui, che possa ricevere la grazia. Ringrazio tutti coloro che vorranno partecipare a questo incontro di preghiera. Fiorella Moretti, amica di penna di Ruben, condannato a morte in Texas (data di esecuzione prevista 31 luglio 2019). La Comunità di S. Egidio si sta attivando per promuovere un appello urgente, che vorremmo condividere con la Città di Sezze, Città per la vita, e con tutti i nostri amici, che ci sono stati vicini nella campagna per l'abolizione della pena di morte nel mondo. Intendiamo promuovere inoltre un momento di preghiera e di riflessione, attraverso la sua testimonianza, per confermare a lui e a tutte le persone nel braccio della morte il nostro impegno e la nostra vicinanza. Non c'è giustizia senza vita! PROGRAMMA - ore 18.00 Preghiera Chiesa sant’Andrea Nella foto sotto Curtis, primo testimone a Sezze ingiustamente recluso.
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La Comunità di Sant’Egidio nasce a Roma nel 1968, all’indomani del Concilio Vaticano II. Oggi è un movimento di laici a cui aderiscono più di 40.000 persone, impegnato nella comunicazione del Vangelo e nella carità a Roma, in Italia e in più di 60 paesi dei diversi continenti. E' "Associazione pubblica di laici della Chiesa". Le differenti comunità, sparse nel mondo, condividono la stessa spiritualità e i fondamenti che caratterizzano il cammino di Sant’Egidio Visita il sito Sant'Egidio |
giovedì 2 dicembre 2010 - inizio ore 17,30 la "COMUNITA' DI SANT'EGIDIO"promuove la campagna internazionale No alla pena di morte Città
per la Vita
Tutta la cittadinanza di Sezze è invitata a partecipare alla manifestazione in favore della moratoria sulla pena di morte Si comincia alle ore 17,30 presso l'Auditorium Mario Costa |
L’iniziativa, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Comune di Sezze, in collaborazione con i diversi sodalizi appartenenti al dinamico mondo dell’associazionismo setino, presenta: Ore 17,
30 presso l’Auditorium Mario Costa, musica, letteratura ed arti espressive faranno da cornice all’intervento di
Curtis McCarty, che ha trascorso vent'anni della sua vita rinchiuso nel braccio della morte, da innocente. Era il 1985 quando Curtis venne condannato a morte per l'omicidio di Pamela Willis, una giovane donna di sua conoscenza.
Proiezione video a cura di Pietro Paletta
Il Sindaco di Sezze Andrea Campoli accoglie Curtis McCarty, ingiustamente recluso per 22 anni nel braccio della morte
Una volta libero - racconta oggi Curtis McCarty - <<Dovevo essere felice e invece mi sentivo furioso. Mi hanno rubato la gioventù, sono diventato adulto nel braccio della morte>>.
Solo dopo 18 mesi lontano dal carcere dell'Oklahoma in cui ha trascorso la sua gioventù Curtis McCarty inizia a guardare al proprio futuro con un pizzico di serenità: <<Continuerò a raccontare la mia esperienza, a testimoniare quello che mi è accaduto, a parlare con le persone cercando di convincerle che il nostro sistema giudiziario va riformato radicalmente>>.
Ringraziamenti La Comunità di S:Egidio di Sezze, a conclusione dell’evento “Città per la vita”, vuole ringraziare il Sindaco e l’Amministrazione comunale, per aver sostenuto e patrocinato l’iniziativa, permettendoci di accogliere, come cittadinanza, il testimone della Coalizione Internazionale contro la Pena di Morte Curtis Mc Cartney. IL nostro amico è vissuto per 22 anni nel braccio della morte in OKlaoma (Usa), prima di poter provare la propria innocenza. Il dramma personale di un innocente, che subisce una condanna ingiusta, espresso dall’emozione dell’intervista a Curtis, si traduce nell’impegno a testimoniare contro un sistema giudiziario ritenuto ingiusto, con la speranza di poter salvare altre vite sottoposte a giudizio. È la consapevolezza che nessuno stato di diritto può disporre della vita umana. “Non c’è giustizia senza vita”. Ascoltare
Curtis ci ha aiutati a capire e condividere la sua sofferenza : Perciò abbiamo fortemente voluto questo incontro, perché la pena di morte avesse un volto e un nome, una storia autentica , una voce. Sezze da circa 5 anni è Città per la vita, accanto ad altre 1200 e più città nel mondo e da oggi la presenza di Curtis, l’accoglienza della cittadinanza, delle associazioni, ha testimoniato una adesione oltre ogni aspettativa: Lui stesso ne è stato entusiasta e commosso. Ringraziamo
perciò tutti coloro che hanno partecipato e reso possibile
l’organizzazione dell’evento, scusandoci per qualche disagio
organizzativo e per qualche variazione di programma: Per questo si ringraziano: - I gruppi giovanili: luci soffuse Band di A.Tomei e A.Titi - I pittori: Simona Soccorsi, D’Amico, E.Nappo - Cantanti e musicisti F.Venditti, A.Terella, N.Lombardi, coordinate da Alessandra Paletta - Franco Abbenda OCO Old Circus Orchestra (Pietro Contento violino, Giorgio Titi chitarra, Carlo Marchionne piano) - U.Marchetti e R.Caetani - Coro In Cantu diretto da C. Marchionne con la partecipazione di Herby Goin - Coro classe IV A Melogrosso diretto da P.Cipolla - Lettori, scrittori, attori: I.Feliciano, V.Vittori, F.Ciarlo, E.C, Campoli, V.Danieli. A.M.Bovieri, S.Bernola, F.Moretti, Margherita, L.Viglianti, G.Loffarelli, O.Mercuri Basi musicali curate da S.Marchionne - I tecnici per la proiezione video e immagini con la supervisione di Pietro Paletta - I tecnici audio con il contributo di Fabio Federici - L'organizzazione dell’evento a cura di Giancarlo Corbi Servizio fotografico di Ignazio Romano, pubblicato su questo sito Allestimento cartelloni di Carissimo Vincenzina Contributo illuminazione di Cristiano Di Rosa Collaborazione di: ISISS Pacifici e De magistris, Scuola Superiore I grado, Scuola Primaria Melogrosso, Scuola della pace Associazioni: Le Colonne, Leonardo onlus, Araba Fenice, Centro Studi S. Carlo, Acta Teatro, Ass.commerciale Via Grande, Associazioni Cattoliche Caritas, ACI, Unitalsi Traduttrice
Yoanna Ma soprattutto si ringrazia lo stesso Curtis (che a sua volta ringrazia tutti) per la disponibilità e il dono così faticoso della propria storia. Speriamo che tornando a casa ciascuno di noi abbia portato con sé qualche domanda sul valore della vita. Cosa possiamo fare? Come aiutare? Possiamo
contribuire a sostenere un condannato con l’iniziativa “Amico di
penna “, Che ci mette in contatto con un detenuto nel braccio della
morte, possiamo sostenere la moratoria, anche on line, sottoscrivere
appelli urgenti, aiutare economicamente amici come Ruben a provare la propria innocenza:
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Curtis
McCarty , vent'anni nel braccio della morte da innocente
McCarty
ha portato la sua testimonianza al convegno "Citta' per la Vita,
Citta' contro la Pena di Morte" promosso dalla Comunita' di
Sant'Egidio in occasione della Giornata mondiale delle citta' contro la
pena di morte. Roma,
30-11-2008 "Ancora
adesso che sono libero non ho molta fiducia nel nostro governo perche'
in America abbiamo una cultura della morte ed e' molto difficile per gli
attivisti americani portare avanti questa causa". Queste le
parole di Curtis McCarty che ha ricordato a Roma la sua
esperienza nel braccio della morte. McCarty ha trascorso da
innocente 21 anni nel braccio della morte dell'Oklahoma prima di
riuscire a provare la sua innocenza. La
storia Il
problema è di fondo. Di fronte a un crimine e a una persona sospettata
di averlo commesso, l'atteggiamento degli inquirenti è: "Abbiamo
abbastanza prove per condannarlo?". La domanda, invece, dovrebbe
essere: "E' stato lui?". Vivere
nel braccio della morte sapendo di essere vittima di un'enorme
ingiustizia, gridare al mondo la propria innocenza senza essere
ascoltati, è forse il peggiore supplizio che possa capitare a un essere
umano. "Per i primi due anni provai una rabbia profonda, che via
via si trasformò in frustrazione. Poi capii che dovevo reagire e
iniziai a sfruttare tutte le possibilità che mi venivamo concesse per
diventare una persona migliore, per istruirmi, per studiare, per fare
qualcosa per gli altri. Mi resi conto che il mio caso non era
un'eccezione, un'anomalia di un sistema perfetto, ma che anzi era
abbastanza comune. Allora iniziai a insegnare a leggere e scrivere ai
miei compagni che non sapevano farlo, a studiare legge e a condividere
con gli altri ciò che imparavo". Nel
2000, quindici anni dopo la condanna di McCarty, si scopre che il perito
della polizia la cui testimonianza era stata determinante in tribunale
aveva in realtà falsificato le prove. Ad una successiva perizia
richiesta dagli avvocati della difesa quelle stesse prove non si trovano
più. Ma
la cosa più incredibile è che, nonostante l'evidenza di un giudizio
falsato, Curtis rimane in carcere ancora per sette anni: "Sono
stati quelli gli anni più duri nel braccio della morte", ricorda.
"Ero innocente, avevamo dimostrato che le prove a mio carico erano
fasulle e continuavo a rimanere chiuso lì dentro. Il sistema non poteva
ammettere di avere commesso un errore. Di avere condannato
deliberatamente un innocente alla pena di morte". Associazione
"Innocence Project Lo
sguardo rivolto in avanti coincide con una speranza: "Ho fiducia in
Barack Obama. Non so quanto potrà fare, ma forse con lui potremo
davvero dire addio alla pena di morte".
Il primo NO alla pena di morte è stato pronunciato in Italia “Ascoltate la voce della giustizia e della ragione: essa vi grida che i giudizi umani non sono mai sicuri a tal punto che la società possa dar la morte ad un uomo condannato da altri uomini soggetti all’errore e alla prevenzione (…) La mia conclusione è: sia abrogata la pena di morte” (Cesare Beccarla, Dei delitti e delle pene, 1764) |