Le
condizioni meteorologiche hanno senz’altro condizionato
l’importantissima manifestazione alla quale dovevano partecipare 52
espositori, di cui solo 20 hanno deciso di sfidare il mal tempo. In
questo modo i locali messi a disposizione da “Setina
Sementi”,particolarmente adatti, hanno ospitato un interessante quanto
affollato convegno. In pratica quasi tutti i presenti hanno seguito con
interesse i numerosi relatori.
Apre
il convegno Gustavo Giorgi, Presidente del circolo “Monti
Lepini” di Legambiente nonché principale artefice della
manifestazione “I Tesori dei Lepini” alla sua seconda edizione.
L’assessore comunale Serafino Di Palma, presidente della
Commissione Assetto Territoriale del comune di Sezze, ha aperto i lavori
con un argomento specifico, da tempo punto cardine del nostro
territorio; la s.s. 156 ed il suo ampliamento a singhiozzo che non
convince gli amministratori. La parola passa a Domenico Guidi
presidente della XIII Comunità Montana che rilancia il progetto del
parco nazionale della Semprevisa, illustrandone i vantaggi di cui
beneficerebbe tutta l’area dei monti Lepini.
Al
presidente di Legambiente Lazio, Maurizio Gabbiotti, tocca il
compito di entrare nello specifico per quel che riguarda la salvaguardia
dell’ambiente e la custodia del territorio. Sottolineando come queste
porterebbero molti benefici nei settori produttivi e una forte ricaduta
su tutta l’economia locale. Dopo l’intervento sull’alimentazione e
gli effetti che questa ha sull’uomo, tenuto da Giancarlo Marchionne,
è toccato al sindaco Giancarlo Siddera e al presidente Giovanbattista
Giorgi tentare alcune risposte alle tante questioni messe sul tavolo
dagli esperti. Questioni che da sempre affliggono il nostro territorio e
ne impediscono lo sviluppo. Giorgi ha descritto le strade provate nel
passato portando ad esempio lavori editoriali che descrivono alcuni
prodotti agricoli della zona, ma ha dovuto ammettere che i risultati
sono stati deludenti.
Ad
illuminare la platea è arrivata Rossella Michelotti, agronoma e
vice presidente dell’associazione “Agricoltori Custodi” della
regione Toscana. I progetti esposti e applicati con successo da venti
anni in questa regione non lasciano spazio ad interpretazioni: unire le
diverse componenti sociali, convergere su un programma comune,
sviluppare le varie parti per aree di competenza ed infine presentare il
lavoro univoco ai politici. I risultati sono sotto gli occhi di tutti,
in Toscana ma anche in altre regioni d’Italia, la difesa
dell’ambiente e dei prodotti autoctoni sono un volano economico
impareggiabile.
Ad
interrompere le preziose parole di Michelotti, inesauribile fonte di
sapere, è giunto un fastidioso quanto inopportuno problema di
parcheggio che a Sezze non è nuovo. Alcuni espositori, vista la cattiva
giornata e i molti spazi vuoti lasciati dagli assenti, hanno preferito
tenere le automobili lungo il viale fieristico anche dopo l’orario a
loro consentito. Sono state elevate diverse multe e rimosse le auto. Gli
interessati hanno lamentato un eccesso di fiscalità applicato nei loro
confronti, visto che non sussisteva il reato di intralcio al traffico.
Tutto
questo ha disturbato il convegno che è proseguito con la relazione del
responsabile CNA, Antonella Masocco, e con la presentazione del
lavoro della scuola media “Valerio Flacco” esposto dal preside Titta
Raimondi e di cui riporto la Prefazione e la Presentazione in questo
spazio. Concludendo credo che, nonostante la pioggia, da questa seconda
edizione di “I Tesori dei Lepini” sia uscito chiaro il messaggio del
crescente interesse attorno a temi potenzialmente capaci di trasformare
il nostro territorio.
|






|
Qui
di fianco le foto con i principali relatori che hanno dato vita ad uno
dei convegni più importanti che si sono tenuti nel nostro paese. Questa
è la mia opinione e quella degli organizzatori della manifestazione.
Certamente c'è ancora da lavorare molto, e questo si avverte nelle
parole degli amministratori ancora poco convinti. Mettere al centro dei
progetti l'ambiente, i prodotti tipici e la cultura locale sa ancora
troppo di folclore e poco di risorsa economica.
Molto
dipende anche dagli artigiani e dagli imprenditori, coinvolti dalle
associazioni non certo per caso, ma seguendo un progetto ben preciso.
Quello che ha avuto successo in altre regioni d'Italia come la Toscana. |