|
Valorizzazione dei Beni Culturali di Sezze |
![]() |
un successo nei contenuti e nei numeri |
![]() |
|
Sezze, 8 ottobre 2017 a cura di Ignazio Romano In 95 al Riparo Roberto e alla Grotta Iolanda il gruppo "In Difesa dei Beni Archeologici" di Sezze presenta Echi dalla preistoria a Riparo Roberto e Grotta Iolanda con l'archeologo Michelangelo La Rosa, la clarinettista Elisa Robibaro ed il chitarrista Alessandro Di Giorgi Appuntamento domenica 8 ottobre con partenza alle ore 9,00 e ritorno previsto alle ore 12,30. Distanza
da percorrere circa 2 Km di
sterrato,
andata e ritorno compreso. Sono
necessari scarpe antiscivolo, abbigliamento adeguato e acqua al
seguito. Luogo
dell’appuntamento Via Sicilia, venendo da
Sezze al Km
0.500 svoltare a destra su strada
privata dove dopo circa 200 metri è possibile lasciare l’automobile
su terreni privati. Nei pressi dei siti preistorici l'archeologo Michelangelo La Rosa illustrerà ogni aspetto storico dei luoghi mentre la clarinettista Elisa Robibaro ed il chitarrista Alessandro Di Giorgi ci faranno ascoltare alcuni brani di musica classica. La
passeggiata “Echi
dalla preistoria: visita al Riparo Roberto e alla Grotta Iolanda”
rappresenta una delle pagine più importanti della preistoria del Lazio;
infatti la Regione Lazio, attraverso la Direzione Ambiente e Sistemi
Naturali, ha istituito Monumento Naturale l’intera area del
fosso Brivolco. La manifestazione ha il patrocinio dell'Ente Comunale e cosa molto importante gode del benestare della Soprintendenza ai Beni Archeologici e Paesaggistici del Lazio, nonché il permesso dei proprietari dei terreni interessati. La partecipazione alla passeggiata, come ogni altra iniziativa del gruppo, è gratuita ed aperta a tutti. Nella
foto il Prof. Marcello Zei a cui
è stata dedicata l'omonima fondazione che ha sede a S.F. Circeo
La
scoperta del “Riparo Roberto” e della vicina “Grotta Jolanda” è
opera del
Professore Marcello Zei (antropologo,
Firenze 1920 - San Felice Circeo 2000) che è stato ricercatore a
Firenze presso l’Istituto di Antropologia e ha svolto ricerche in
varie località italiane e straniere. Allievo di Alberto Carlo Blanc
(paletnologo italiano (Chambéry 1906 -
Roma 1960) professore di paletnologia all'Università di Roma, presidente dell'Unione internazionale delle scienze preistoriche)
e
di Paolo Graziosi, Zei ha messo in luce alcuni degli insediamenti
preistorici di Sezze dandogli rispettivamente il nome del figlio e della
moglie. Infatti nel1953
Marcello Zei, continuando il lavoro iniziato nel 1936 dal suo maestro,
Professore Blanc, ha rinvenuto nelle vicinanze di Sezze, e più
precisamente
sul versante sud-ovest della valle del torrente Brivolco, un sito
frequentato dall’uomo dell'età
del ferro
composto
da un riparo lungo trenta metri e da una grotta poco profonda. Il ”Riparo Roberto”, che prende il nome dal figlio dello scopritore, consiste in una grande apertura orizzontale, al cui interno furono scoperti dei disegni a carboncino raffiguranti animali, uomini ed altri soggetti. È lungo circa 30 metri, con una profondità massima di 5 metri ed un'altezza media di 2,8 metri. L'accesso al Riparo è difficoltoso per la pendenza del versante della valle. Le pitture rinvenute sono state danneggiate con atti vandalici. Le pitture sono a carboncino, poste sulle pareti della fenditura; i dipinti sono stati rigorosamente puliti e rilevati su polietilene e in ultimo è stato eseguito un rilevamento fotografico e metrico delle figure. La parte più ricca delle figurazioni è la parte centrale della parete di fondo, anche se sono sparse in tutta la grotta; a sinistra ce ne sono alcune facilmente visibili, mentre a destra sono di difficile lettura, ma rimangono quelle del sistema centrale le più evidenti e meglio conservate (è stato possibile scoprirlo grazie ai residui di sostanze legnose). Le figure dominanti sono quelle zoomorfe e quelle geometriche, comunemente definite astratte. Per comodità di analisi e di studio il Riparo è stato diviso in vari settori.
La “Grotta Jolanda” prende il nome dalla moglie dello scopritore e si trova qualche decina di metri dal “Riparo Roberto”. Qui il Professore Zei ha eseguito alcuni scavi sperimentali che hanno portato alla luce una varietà di industria litica di tipo “Gravettiano”che va da lamette a grattatoi discoidi, grattatoi su estremità di lama ed ossa di animali. Dall’esame dei materiali rinvenuti e dalla fauna si è stabilito che il deposito è omogeneo in quanto costituito da un solo strato archeologico. L’industria rinvenuta, composta da numerosi manufatti, può essere attribuita all’ultima fase del Paleolitico Superiore con un deposito di fauna pleistocenica fra i 40 000 ed i 10 000 anni fa.
|
vedi anche Inchiesta 2001 visita 2012 esposto 2014 ADEM |
![]() |