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Passeggiate archeologiche |
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> 18 ottobre 2015: 7a tappa del Gruppo “In Difesa dei Beni Archeologici” a cura di Fabrizio Paladinelli, Vittorio Del Duca e Ignazio Romano L'Antignana,
tra passato e futuro
Descrizione percorso Data
escursione: Domenica 18 ottobre 2015
Notizie sull'Antignana a cura di
Vittorio Del
Duca I ruderi veri e propri della villa si troverebbero ai piedi del monte “Antignana” e ritenendosi tale vocabolo una facile corruzione dialettale di “Antoniana”, ciò ha sempre di più avvalorato l’opinione di una villa della
gens Antonia a Sezze (1), il cui più famoso rappresentante fu Marco Antonio, il triumviro rivale di Ottaviano perdutosi sciaguratamente appresso a Cleopatra. Alla domanda se ancora conservasse il condotto, il sacerdote rispose di averne fatto pallini da caccia.
Non deve meravigliare se l’acqua giungeva nella villa Antoniana da così lontano, perché “quei padroni del mondo solevano far condurre per lunghissimi canali le acque a ricreare i boschetti dell’infecondo platano, del gracile mirto e dell’alloro, e farle zampillare nelle fontane dei loro giardini, nei bagni voluttuosi, e nei vivai delle domestiche murene.”
(4). I pochi resti di questa antica villa sono ancora visibili ai piedi del monte, da chi percorre via
Acquapuzza, l’antica via pedemontana volsca. L’Antignana è infatti una delle colline di Sezze dove duemila anni fa esistevano vigne di vino cecubo, tanto apprezzato sulle tavole degli imperatori e nei carmi dei poeti
(5). Se ancora oggi è possibile trovarne i ricacci è perché le loro radici, quando lasciate crescere allo stato spontaneo negli habitat naturali, senza subire le offese dell’aratro o di altri mezzi meccanici, riescono sempre ad emettere nuovi
germogli. Passeggiando in questa grande spianata si incontrano decine di pozzi romani ricolmi di acqua, resti di capanne, abbeveratoi, pascoli e recinti per il bestiame, persino un magnifico laghetto artificiale dei primi del Novecento, ancora efficiente.
L'Antignana è uno dei luoghi del territorio setino ancora in grado di offrire al visitatore una natura incontaminata,
paragonabile alla zona delle Quartare o a quella della Longara, dove il fascino semplice del passato
si unisce a paesaggi unici ed incantevole da ammirare insieme agli amici
del gruppo In Difesa dei Beni Archeologici. Parlando di idee e progetti che tardano a venire a cura di Ignazio Romano Quello che segue è il breve racconto di una passeggiata che ho fatto nel pomeriggio di giovedì 15 luglio 2009 in compagnia di Vittorio Del Duca e di Ercole Ciampini (nella foto sopra), in visita nella zona dei monti Lepini chiamata Antignana, forse per la presenza di una villa rustica di epoca romana fatta costruire da Antonio. Il monte, situato a ridosso della pianura Pontina, è alto circa 500 metri e sulle sue pendici sorge la torre medioevale dell’Acqua Puzza. La breve escursione è stata organizzata dal mio amico Vittorio, con cui da alcuni anni condivido la passione per la storia, la tradizione e le bellezze del territorio setino, mentre a farci da guida c'è Ercole Ciampini, alias Checco, che ci aspetta ad un chilometro di via sterrata dal quartiere Casali di Sezze, ai confini con i comuni di Sermoneta e Bassiano, dove da sempre alleva e seleziona i suoi bovini. Ero già stato in quella zona molti anni fa con gli scout, ma non la ricordavo così bella, e la sorpresa è stata notevole. Sulla montagna una spianata verde, ricca di storia, di fascino e di colori, con al centro un tratturo largo circa 10 metri percorso nell’antichità da chi doveva attraversare il territorio nei periodi invernali quando anche la pedemontana era impraticabile, e dai pastori in epoche più recenti. Tutto intorno al tratturo decine di pozzi romani colmi di acqua, abbeveratoi per il bestiame ed un laghetto artificiale nato nei primi del ‘900. Ercole, persona dall’aspetto rude ma smisuratamente gentile nei modi, ci ha guidato lungo tutto il percorso che dal territorio di Sezze passa in quello di Bassiano dove è ancora possibile vedere i resti di capanne abitate fino agli anni ’50, per poi dirigersi verso Sermoneta dove è facile incontrare escursionisti in mountain bike. Ercole conosce molto bene quei luoghi, e ci da una descrizione dettagliata di ogni cosa, mentre tra le piante da frutto ed una fitta vegetazione il profumo intenso delle erbe aromatiche ispira le mie fotografie. Poi Ercole ci parla del suo sogno, quello di trasformare quell’eden in un una fattoria didattica dove proteggere e valorizzare l’ennesima “miniera d’oro” del nostro territorio pressoché dimenticata da tutti. Pozzo romano dal diametro di circa 6 metri Nella foto sopra Ercole Ciampini ha illustrato alcuni aspetti naturalistici della zona Nella cartina alcuni siti di interesse storico-naturalistico sparsi sul territorio di Sezze |