SEZZESE

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24 marzo 2019

Grazie Daniele ! 

di Antonio Donato

La mattina del 23 Marzo 2019 sono andato alla cerimonia per l’intitolazione a tuo nome della palestra della scuola media superiore “Pacifici-De Magistris”. Purtroppo ho faticato parecchio per trovare un posto macchina. Poco male, segno evidente che la partecipazione era massima. Il cuore di Sezze batteva per te, Daniele, e le autorevoli testimonianze che in questa occasione hanno dato coloro che ti hanno conosciuto è stato un lungo e interminabile riconoscimento delle tue competenze di scalatore, mai disgiunte dalle tue notevoli qualità umane. Anzi quest’ultime risaltavano sempre in ogni narrazione del tuo vissuto. Al momento ho pensato subito che anche alla fiaccolata ci sarebbe stata la stessa partecipazione, nonostante l’umidità della sera sia scoraggiante rispetto alla luminosa e calda mattinata. Mi sbagliavo! 

Alla fiaccolata la partecipazione era addirittura cresciuta. Infatti ho faticato tanto a parcheggiare e non sono riuscito a procurarmi una torcetta. Mi sono dovuto accontentare di una semplice candela che il venticello mi spegneva continuamente. Pazienza, l’importante era testimoniare una presenza solidale nei tuoi confronti. L’area Anfiteatro era invasa dalla gente come neanche alla fiera o alla festa del carciofo. A quel punto non ho più avuto dubbi: Daniele, questa gente di Sezze, che ti ha visto nascere, crescere e poi come un’aquila dominare le più alte cime dell’Himalaya, ti ama. Questa gente, che mai si era potuta esprimere come adesso, tacitamente ti dice che ti ha sempre voluto bene, riconoscendoti come suo figlio prediletto. 

Mi ha colpito il silenzio, che mai si riesce a percepire quando una folla di queste dimensioni, formata da gruppi di amici e conoscenti, si snoda per le vie del centro cittadino. Abito a Sezze da quasi 22 anni e non avevo mai avuto occasione di cogliere per le vie del centro, grazie a questa atmosfera di silenzioso raccoglimento, gli aspetti storici, urbanistici e architettonici valorizzati solo come la magica e romantica sera sa fare. Ho visto una bella, bellissima Sezze! Poi ho riflettuto e ho capito che è quello che c’è nel nostro cuore che valorizza ciò che osserviamo nell’ambiente. Una valorizzazione soggettiva si, ma umana. Non possiamo utilizzarla per migliorare tecnicamente la funzionalità urbanistica del paese, ma possiamo utilizzarla per migliorare la nostra autostima e le relazioni fra noi cittadini. Per concludere la serata ci siamo ritrovati tutti al Centro Sociale, dove tu, attraverso un film sulle tue imprese ci hai voluto fare dono con la tua voce del tuo messaggio universale. Un messaggio che tu hai voluto testimoniare col tuo stesso stile di vita fino all’ultimo respiro.
Ho pensato immediatamente:” stasera Sezze ha riacquistato la sua anima!”
Ecco perché di getto ho gridato con la voce rotta dalla commozione: “G R A Z I E D A N I E L E !”. 


19 marzo 2019

Lettera a Daniele 

di Antonio Donato
Daniele, tu sei una perdita incommensurabile non solo per la tua famiglia, ma anche per tutta la nostra società setina e mondiale. Con la tua scomparsa ci è venuto a mancare un valoroso sostenitore del processo di pace nel mondo ed uno strenuo difensore dei diritti umani. E’ a questo fine che l’ONU ti aveva assegnato il ruolo di ambasciatore nel mondo. Pace e diritti sono in totale corrispondenza, perché finché nel mondo le ingiustizie saranno dilaganti e persisteranno le forti disuguaglianze sociali, giuridiche ed economiche è illusorio pensare ad una pace vera e stabile. Questo tu lo avevi capito benissimo. 

Perciò un giorno, mentre mi davi la notizia della tua nomina, io colsi nella tua voce tutta la responsabilità che ti eri assunta. E mentre parlavi, i tuoi occhi, sempre mobili, pronti a cogliere nell’interlocutore la ricettività del tuo messaggio, esprimevano l’orgoglio di esserti meritato un tale incarico. Cosa alquanto rara, tu eri riuscito a coniugare nel tuo stile di vita una forte convinzione negli ideali umanitari assieme ad una impareggiabile determinazione nell’affrontare le fortissime difficoltà di uno sport estremo come l’Alpinismo che tu avevi scelto come attività a tempo pieno. La tua mente era quella di un uomo e un professionista maturo, ma il tuo cuore era quello di un ragazzo sensibile alle istanze umanitarie. 

Ecco perché riuscivi a programmare fino ai dettagli tecnici ogni tua impresa, pur mantenendo tutto l’entusiasmo e la spinta emotiva necessaria a coinvolgere quanti ti hanno conosciuto e/o con te hanno collaborato. Quando hai dovuto affrontare conflittualità relazionali di cordata hai sempre saputo assumere un comportamento responsabile e univoco, senza ipocrisia e falsi moralismi. La montagna è stata la metafora del tuo stile di vita. La neve ci fa ricordare il candore del tuo impegno, sempre contraddistinto dalla alacre metodicità, stimolato dalla idealità e profuso nella generosità. La quota raggiunta con la conquista della cima ci fa pensare al merito di una valutazione oggettiva, concreta, che ripaga le più ambiziose aspettative di un’impresa titanica. Un appagamento non sempre percepito dall’esterno e che la montagna può dare solo a chi la ama veramente, a chi investe su di essa le sue più preziose risorse umane. Gli ostacoli e le difficoltà incontrate in ogni scalata richiedono la stessa determinazione che anche il vissuto quotidiano ci può richiedere, qualunque sia stata la nostra attività scelta. 
Daniele, tu ci lasci un’eredità che è un monito e un incoraggiamento insieme: ci inviti ad impegnarci nelle cose in cui crediamo senza mai arrenderci di fronte alle difficoltà e senza mai farci assorbire completamente dalla futilità di una vita mediocre, inutilmente comoda, ma priva di passioni per la bellezza, sia naturale che antropica. 
Grazie Daniele!
Il tuo insopprimibile sogno arricchiva gradualmente l’album delle vette già scalate e l’impresa più importante era sempre quella ancora da realizzare. Oggi questa impresa ha un nome definitivo: “la via attraverso lo sperone Mummery del Nanga Parbat nella stagione invernale”.
Lo sperone Mummery per l’alpinismo moderno rappresenta grosso modo quello che erano le colonne d’Ercole per l’antica navigazione mediterranea. Temuto da tutti gli alpinisti, ci voleva il coraggio tuo e del tuo compagno di cordata Tom Ballard per sfidarlo in piena stagione invernale. Il coraggio di un Ulisse dell’era moderna. 
Daniele, tu eri già entrato nella storia dell’alpinismo mondiale, adesso sei entrato nel mito e sarai ricordato come uno dei più formidabili alpinisti di tutti i tempi.
Ciao Daniele!


1 marzo 2019

Crisi economica, Sezze in attesa di conoscere la sua sorte 

di Vittorio Accapezzato

La crisi economica finanziaria arriva quando si spende più di quanto ciascuno si può permettere.

Il peggioramento scoppia quando i creditori cominciano a farsi sentire, e le promesse di pagamento vengono a mancare. La drammatica situazione economico-finanziaria del Comune di Sezze non si è manifestata improvvisamente, ma nel corso del tempo.

In questo ultimo periodo l’amministrazione ha tirato avanti chiedendo consistenti anticipazioni di cassa esponendo di poterle reintegrare con ipotetici residui attivi da riscuotere.

L‘insistente ricorso all’anticipazione di cassa indica un prolungato squilibrio e dimostra consapevolezza di mancanza di liquidità.

La perdurante sofferenza di cassa dovuta probabilmente dalla mancata riscossione delle entrate in conto competenza e in conto residui ha messo in cattiva luce l’operato amministrativo e forse per questi motivi La Regione Lazio a gennaio 2019 ha negato un finanziamento economico.

La mancata efficienza e la sterilità delle misure correttive ha portato l’aggravarsi della situazione finanziaria fino al punto di rendere quasi possibile una dichiarazione di pre-dissesto.

Infatti nel corso di questi anni la capacità di riscossione dell’ente è stata carente. È stato realizzato un basso tasso di riscossione non solo dei tributi ma di tutte le entrate comunali.

La Legge 205/2017 al comma 866 consente agli enti locali di destinare, per il triennio 2018-2020, i proventi derivanti dalle alienazioni patrimoniali per finanziare le quote capitale dei mutui o dei prestiti.

Il Comune, infatti, al fine di ripianare lo squilibrio economico (come residui attivi) vuole piazzare a dei privati l’edificio storico palazzo Rappini e una porzione dell’edificio Comunale, tenuta in locazione dalle Poste Italiane, come future fonti di incasso per rimettere in sesto i conti.

Ma come si fa a vendere un palazzo di pregio appartenuto al marchese Rappini in un mercato immobiliare in piena crisi con prezzi in forte discesa? È una ingegnosità contabile che spesso i Comuni tirano fuori per la quadratura del bilancio. Oltretutto, nella messa in vendita non è dato a sapere se è riferita ad unico lotto o a cinque distinti lotti poiché l’immobile catastalmente è censito in cinque unità così distinte: categoria B5 (scuola), due unità A/5 (abitazione), C/2 (magazzino) e D/1 (opificio).

È il caso di rivedere le previsioni economiche finanziarie con l’applicare di principi di saggia amministrazione che riduca l’aggravarsi della posizione debitoria riportando i conti in pareggio.

A tal fine, si rende necessario una dettagliata riprova ordinaria dei residui attivi e passivi poiché non c’è tanto da sperare sulle cessioni immobiliari messe in atto. Difficoltà in merito di compravendita si troveranno per il palazzo Rappini che allo stato attuale non corrisponde, per le trasformazioni subite nel tempo, alle unità catastali risultanti.

Il riaccertamento ordinario consiste in una ricognizione dei residui al fine di individuare: i crediti di dubbia e difficile esazione; i crediti riconosciuti assolutamente inesigibili; i crediti riconosciuti insussistenti, per l’avvenuta estinzione legale o per indebito o erroneo accertamento del credito; i debiti insussistenti o prescritti; i crediti e i debiti non imputati correttamente in bilancio a seguito di errori materiali o di revisione della classificazione del bilancio, per i quali è necessario procedere ad una loro riclassificazione.

Da questo accertamento, che si potrebbe definire una tac finanziaria, si potrà conoscere lo stato salute economica del Comune e se c’è squilibrio di cassa grave che potrebbe condurre rapidamente allo stato di pre-dissesto.

La ricognizione dei residui attivi è una operazione rilevante ai fini della preparazione del bilancio previsionale e rileva i crediti e i debiti che l’ente locale, nell’esercizio di competenza non è riuscito ancora a riscuotere o a pagare.

Sezze spera che il risultato di questa verifica sia positivo e che residui attivi e passivi siano autentici e non presentano anomalie di nessun tipo, soprattutto in ambito economico-finanziario e sociale.


28 gennaio 2019

Proposte per il cinquantenario della Sagra del Carciofo 

Lettera aperta al Sindaco e alla Commissione Settori Produttivi del Comune di Sezze

di Vittorio Accapezzato
La Sagra del carciofo di Sezze spegnerà il 7aprlile p.v. cinquanta candeline. Unitamente alla Sacra Rappresentazione di Cristo, la Sagra è la seconda manifestazione più importante del nostro centro. Essa è seguita da migliaia di turisti che arrivano a Sezze per gustare il prodotto caratteristico della nostra terra. La festa nasce nel 1970 con lo scopo di far conoscere il carciofo, ortaggio particolarmente sparso nella pianura locale e indiscutibilmente apprezzato. La prima manifestazione della sagra, ebbe un inaspettato successo. Numerosi frequentatori provenienti da altri Comuni resero il paese pieno di turisti appassionati di enogastronomia. A seguito di questa riuscitissima festa, Sezze già conosciuta ed apprezzata per la Sacra Rappresentazione aumentò la sua notorietà ed incrementò la produzione di questo gradevole ortaggio ed aprì la via verso i mercati del nord, della vicina Germania e Francia. In quei tempi dalla stazione ferroviaria partiva un treno merce con vagoni pieni di grandi quantitativi di carciofi verso località straniere fuori dall’ambito regionale. La sagra di ieri prettamente folkloristica con carri allegorici, oggi viene presentata come manifestazione fieristica di tipo gastronomico commerciale con diversi stand di cui alcuni propongono diversi menu a prezzo fisso a base esclusivamente di carciofi, cucinati in diverse maniere. Il carciofo setino, del tipo romanesco, per le sue qualità commerciali, e caratteristiche: sapore grossezza e privo di spine ha rappresentato e rappresenta un fiore all’occhiello dell’agricoltura locale. Inizialmente la varietà tipica del carciofo di Sezze è stata coltivata per diversi anni anni negli orti del paese di Porta Pascibella e Porta Romana dove gli anziani contadini hanno continuato a migliorare l’ortaggio e trasmesso alle nuove generazioni. Da semplici coltivazioni praticate in orti, il prodotto divenne di coltivazione intensiva e a Sezze Scalo nacque una modesta industria di trasformazione in carciofini dei fratelli Gatta di Priverno.
Sino a qualche decennio fa, il carciofo a Sezze, era una coltura capace di determinare un buon reddito da venire coltivato con successo su un territorio di circa 1000 ettari.
Purtroppo, con il passare degli anni la presenza sul mercato di Paesi comunitari e extracomunitari e fenomeni speculativi legati probabilmente all'importazione di prodotti provenienti a basso costo dalla Turchia, il Marocco e l’Egitto hanno generato un calo della domanda che ha prodotto e produce una crisi economica del settore e di conseguenza un calo della superficie coltivata al carciofo che raggiunge oggi solo circa 50 ettari.
L’obiettivo primario della sagra è di promozione del Carciofo di Sezze. Di fatto i nostri carciofi locali vengono particolarmente apprezzati dai consumatori proprio per la loro forte attacco con i luoghi di coltivazione e produzione e caratteristici della cultura e della tradizione setina, fattore attrattivo dai molteplici visitatori. Il turista, difatti, percepisce le produzioni tipiche locali del nostro centro come prodotti di eccellenza, sinonimo della “qualità”. Il quadro che ne è emerso nelle ultime sagre ha messo a fuoco la carenza di controlli ed un clima di sconfortante sfiducia verso la nostra qualità di origine. Il successo della nostra varietà del carciofo in competizione sul mercato globale è in gran parte basato sul rapporto di fiducia tra produttore e consumatore. Il consumatore ha diritto di conoscere la provenienza, qualità, sicurezza e il campo di coltura dei prodotti che acquista. Questo strumento di sicurezza che dev’essere garantito da Comune mediante certificazione affissa a ciascun stand compresi anche quelli chi si apprestano a cucinarli. Sezze, si aspetta un’edizione particolare, per la ricorrenza del cinquantenario, che sappia rinnovare e migliorare questa caratteristica manifestazione anche con una disposizione logistica più rispondente, da rendere più fruibile l'evento nel suo complesso. La commissione, considerato che si tratta di una manifestazione del cinquantenario, dovrà in questi mesi redigere un progetto complessivo di iniziative particolari e più collettive prevedendo anche per commemorare la 50^ edizione, un Annullo Speciale a cura di Poste Italiane utilizzando le cartoline che rappresentano i nostri campi coltivati a carciofi. Deve essere un’edizione speciale, a sottolineare il bel traguardo raggiunto e per lasciare una traccia indelebile in ricordo dell'evento. L’ avvenimento, di particolare importanza, mantenuto per cinque decenni, dovrà svilupparsi con un ricco programma di iniziative che andranno ad aggiungersi a quelle tradizionali destinate a coinvolgere una parte integrante della cittadinanza per migliorare la visibilità raggiunta incrementando il turismo e la crescita commerciale del paese. 


20 gennaio 2019

Festa di Sant'Antonio Abate con benedizione degli animali

Associazione Culturale Setia Plena Bonis

Tutto pronto per il nuovo evento promosso dall’associazione culturale “Setia Plena Bonis”. Domenica 20 gennaio, in occasione della Festa di Sant'Antonio Abate, il sodalizio setino ha organizzato una nuova edizione della benedizione degli animali presso il Parco dei Cappuccini.

 


3 gennaio  2019

Creazione di un link di rendicontazione amministrativa 

di Vittorio Accapezzato

Signor Sindaco, ho sempre ritenuto il ruolo del Consiglio comunale, quale massima espressione rappresentativa della città.

La qualità del lavoro del Consiglio comunale è assegnata ad ogni consigliere comunale, nel pieno rispetto dei diversi ruoli di ciascuno, per migliorare e rendere più efficace l’attività del Comune attraverso un serio confronto democratico sui temi che riguardano lo sviluppo della nostra cittadina.

A mia modestissima opinione, il primario compito di tutti i rappresentanti del consiglio comunale è quello di ristabilire il rapporto di fiducia, da tempo compromesso, tra i cittadini e le istituzioni democratiche.

Penso che, questo obiettivo, si possa raggiungere con una maggiore trasparenza tramite una rendicontazione seria e puntuale agli elettori del proprio impegno istituzionale che non viene esaurito solo nelle presenze alle sedute consiliari e delle commissioni.

È opportuno quindi, di offrire notizie pubbliche, utili ai cittadini, per formarsi una loro opinione al fine di giudicare con consapevolezza l’operato di ogni singolo consigliere o assessore, sull’impegno profuso nello svolgimento dell’incarico ricevuto dal suo elettore.

Credo al senso di responsabilità civica di ogni appartenente al consiglio comunale nei confronti della città e immagino largo consenso nel sostenere questo democratico e trasparente principio di diffusione del lavoro amministrativo svolto. Non riuscirei a comprendere obiezioni e sgambetti per sopprimere quest’idea, rispettosa del ruolo e delle competenze di ciascuno.

Quello che da cittadino chiedo, è di inserire nel sito del Comune di Sezze un link in cui sono riportati i consiglieri e assessori in carica. Di ciascuno sono facilmente consultabili ruoli, ed attività svolte, come interrogazioni, interpellanze, mozioni/ordini del giorno presentate durante il corso del mandato amministrativo.

Solo in questo modo ogni singolo rappresentante può rendicontare agli amministrati e al suo elettorato il proprio lavoro svolto, l’impegno sul sociale, i progetti portati a termine e riavvicinare i cittadini alle istituzioni. Da questo link il cittadino potrà seguire gli sforzi e come sono affrontati i temi che riguardano l’intera comunità. Auspicando di aver dato un positivo contributo, porgo i più cordiali saluti e BUON ANNO 2019.


25 dicembre 2018

In ricordo di Lorenzo Toti, quel “Giuda” eccezionale 

di Lidano Grassucci -  (ricordo di Paola Di Veroli)

Pubblichiamo questo sentito ricordo di Paola Di Veroli su Lorenzo Toti, per anni nella processione del venerdì santo a Sezze ha interpretato Giuda. Lo ha fatto con una intensità, una forza emotiva che ha emozionato. Quando passava lui sentivi la solitudine dell’uomo che ha tradito, sentivi la viltà del denaro, 33 monete, che erano il prezzo pattuito per tradire. 

Sulla figura di Giuda teologi e intellettuali hanno discusso a lungo. Io l’ho conosciuto attraverso Lorenzo Toti e vi assicuro che il suo mondo di farlo, il farlo, il rifarlo mi ha fatto capire Giuda, che era nel disegno. Dell’artista Paola segna il tratto, con l’umanità senza di cui non c’è semplicemente arte. Da setino “emigrato”, in questa mia personalissima diaspora, questo pezzo mi ha ridato ricordi. E finché si ricorda il ricordato è vivo.
“Giuda”, al secolo Lorenzo Toti, se ne è andato in silenzio, poco prima dell’arrivo di nostro Signore. Aveva sempre avuto un profondo ed inquieto spirito religioso, manifestato nelle varie forme artistiche che aveva coltivato: la pittura, la scultura e la recitazione.
I sezzesi doc, quelli innamorati della Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, attendevano con ansia che Lorenzo concedesse loro il privilegio di assistere alla sua interpretazione della storia tormentata di Giuda. Lorenzo non recitava sempre, sceglieva i luoghi, ma non per la presenza di pubblico o telecamere, ma per il clima che sentiva adatto alla sua performance, per quel daimon che, dal profondo della sua anima, lo spingeva ad esprimersi. Perché per lui non era una semplice parte da recitare, era un immedesimarsi vero nel personaggio, viverne i turbamenti, i rimorsi. Non recitava, Lorenzo, assumeva su di sé le passioni distruttive del Giuda.

Il suo arrivo era preceduto da un passaparola tra tutto il pubblico di richiamo al silenzio, perché se Lorenzo non ci avesse trovato “degni”, non avrebbe recitato; avrebbe forse fatto una piccola corsa avanti ed indietro, ma nulla di più. Forse solo un paio di volte l’ho visto trasfigurarsi ed ho sempre pensato che in quel momento, davanti a me, si stesse ripetendo il dramma dell’uomo Giuda, apostolo amato e traditore, ancora più amato perché traditore.
Ma Lorenzo è stato anche un artista straordinario, un genio vero. Come i grandi non ha avuto successo economico in vita, perché per lui l’arte era espressione profonda di sé. Lorenzo era capace di regalare i suoi pezzi ed era capace anche di rifiutarsi di venderli a chi non riteneva meritevole di quel frammento della sua anima. Artista straordinario, versatile e poliedrico: dalla pittura tradizionale ad olio, al carboncino, alla scultura con i materiali più disparati, lamine di metallo, strutture di cemento armato, materiali poveri – come il cartone del latte – trattati con resine e resi preziosi e tanto altro ancora che solo un esperto di arte potrà enumerare con dovizia di particolari.
Addio Lorenzo, la tua storia appartiene a tutti noi. A me in particolare, amico di mio padre, da sempre vicino di casa, che mi conoscevi “da zeca”.
ricordo di Paola Di Veroli

nella foto sotto Lorenzo Toti con Giuseppe Anelli


25 novembre 2018

La "Giunta" predica bene ma razzola male 

di Vittorio Accapezzato

Con delibera n.168 del 16.11.2018 la giunta comunale di Sezze delibera un bando per l'individuazione di sponsor per "arredi dei parchi comunali" e per "addobbi natalizi 2018".

Non si scopre nessun segreto nel dichiarare che il bilancio del nostro Comune, non attraversa momenti economici particolarmente soddisfacenti.

Il lavoro dell'amministratore comunale richiede impegno e tempo e quindi è giusto che sindaco ed assessori siano compensati per il lavoro che svolgono. Ma è anche legittimo che meritano quello che ricevono, svolgendo con efficienza la loro responsabile carica.

L’ indennità e dei gettoni di presenza degli amministratori comunali, stabilite dal Decreto Ministeriale n. 119/2000 e per l’attuazione dell’art. 5 della legge n. 122/2010 di conversione del D.L. n.78/2010.Nel nostro Comune in rapporto alla popolazione (da 10.001 a 30.000 abitanti) l’indennità di funzione mensile del sindaco è pari ad euro 3.100 lorde. Indennità di funzione mensile dei vice-sindaco è pari al 55% di quella prevista per il sindaco.

L’indennità di funzione mensile degli assessori è pari al 45% sempre rapportata a quella del primo cittadino. Per il sindaco, vicesindaco ed assessori l’indennità è dimezzata se sono lavoratori dipendenti o pensionati. Gettone di presenza per consiglieri comunali euro 22.21 a seduta e in nessun caso l’ammontare percepito nell’ambito di un mese da un consigliere può superare l’importo pari ad un quarto dell’indennità massima prevista per il rispettivo sindaco o presidente.

È prevista dalla Legge la facoltà di ridurre o addirittura rinunciare al compenso.

In Italia un bel po’ di sindaci, assessori e consiglieri comunali, hanno rinunciato o ridotto loro compensi, per distribuirli in primis alle politiche sociali, a istituire fondi per la lotta alla povertà, a sistemare le strade dissestate, ad arredare parchi o giardini, a rinnovare scuolabus e altre opere di solidarietà.

Sono tutti semplici cittadini che, eletti sindaci o consiglieri oppure nominati assessori, preferiscono continuare a vivere con i propri profitti di lavoro o delle relative pensioni, optando di svolgere servizi per la comunità in maniera gratuita o ridotta.

In un periodo di crisi economica è auspicabile che il nostro Consiglio Comunale mediante una nobile azione civica e progressista riduca del 20% l’indennità di carica del sindaco e degli assessori, del 10% il gettone di presenza dei consiglieri per le sedute consiliari e del 30% il gettone di presenza alle sedute di commissione svolgendole nel tardo pomeriggio e non nella mattinata.

Quest’ atto democratico e di responsabilità porterebbe risparmio di cifre che, messe tutte insieme, ammonterebbero a decine di migliaia di euro ogni anno.

Sarebbe oltretutto di un gesto che non guasta e che potrebbe essere contagioso per reperire qualche risorsa economica dalla cittadinanza, il cui reddito medio pro capite da quanto si rileva nei dati statici della popolazione di Sezze si aggira intorno ad euro 8.556 inferiore a quello di tutti i comuni limitrofi come Bassiano, Cori, Sermoneta, Pontinia e Priverno. Non solo questo ma anche perché già la popolazione di Sezze paga le imposte comunali con le massime aliquote.

Nel nostro Consiglio Comunale, per fortuna non ci sono disoccupati e l’indennità amministrativa arricchisce il loro reddito pro capite oltre a vari benefici come ad esempio: lavoratori dipendenti hanno il giorno, libero, I capigruppo hanno un giorno libero retribuito al mese per svolgere attività politica.

La cittadinanza non vuole assistere al fatto di chi predica bene e razzola male. Gradisce seri ed efficaci esempi tangibili che spronano la sensibilità e di conseguenza a partecipare ad abbellire e rendere più accogliente il paese. Occorre fare un passo concreto che possa davvero aiutare questo paese a ripartire, focalizzando l’attenzione sul cittadino.

In questo difficile momento economico appare necessario abbattere i costi della politica, che tagliandosi le indennità si possa dimostrare, concretamente, di dare buon esempio nella gestione del bene pubblico e dare solidarietà a chi è più in difficoltà.

Così operando, Sezze potrà festeggiare con gioia il Santo Natale perché arricchita di personaggi che antepongono il bene sociale a quello personale, restituendo alla politica e alle istituzioni la loro missione originale la solidarietà che vale di più di ogni addobbo o arredo.


1 novembre 2018

Riattivare il servizio minibus "Pollicino" per coerenza politica 

di Vittorio Accapezzato

Siamo nel luglio 2010. Su proposta dell’ex sindaco Andrea Campoli, dell'assessore alle Attività produttive Sergio Di Raimo, e dell’assessore ai Trasporti Bruno Cardarello venne istituito a Sezze il servizio navetta per il centro storico. Come si ricorderà l’istituzione del minibus, rientrava negli interventi previsti dal progetto Centro commerciale naturale (Via Grande) che è durò, come si suole dire "da Natale a Santo Stefano". All’epoca si parlò del rilancio del centro storico di rivitalizzarlo e renderlo più fruibile agli utenti mediante una navetta chiamata "Pollicino" per arrivare al centro storico senza l’uso dell’automobile e senza riscontrare problemi di traffico e di parcheggio.

Questo servizio, per la verità, anche se nessuno ne ha mai parlato, è servito a ravvicinare il primo anello periferico (Monte Trevi, Camposanto Vecchio, Sedia del Papa con la sottostante zona campi da tennis) al centro della città e alla Casa della Salute e gli abitanti del centro con il mercato settimanale.

Da questa passata estate, il servizio di trasporto si è fermato per una spesa non più sostenibile da parte dell’Amministrazione Comunale.

Si è trattato di un servizio fondamentale per i cittadini costretti a recarsi nel Centro Storico per lavoro e per i servizi pubblici esistenti (Comune, Ufficio Postale, Banca, SUAP e SPL).

È stato un servizio che oltre ad assicurare una migliore fruibilità del centro storico e dei servizi presenti aveva ridotto, in gran parte, il flusso della circolazione delle macchine e ridotto l’inquinamento a tutela della salute pubblica.

In questi otto anni, i dati relativi al servizio testimoniano come il minibus "Pollicino", sia stato a vantaggio di tutti i cittadini, ed in particolare modo degli anziani che non possiedono mezzi propri e delle persone con difficoltà motorie.

Si è trattato di un’azione finalizzata a portare le persone che abitano fuori le mura nel centro del paese, ma anche una soluzione tesa a sgombrare il centro storico dal passaggio continuo di macchine ed anche a soddisfare in parte le attese che vengono da commercianti e operatori del centro storico.

Con questo servizio si è mirato ridurre il fenomeno dello spopolamento portando parte della popolazione residente fuori porta, dentro il paese per arginare con queste presenze la solitudine che domina da parecchio tempo.

Disappunto e preoccupazione di molti cittadini interessati, per l’assenza di questo servizio, divenuto negli anni essenziale, che si rifiutano di rinunciare. Il bilancio, l’assenso dei cittadini e delle forze politiche locali è stato positivo.

Occorre dare continuità al servizio e proseguire sulla strada tracciata. Tornare indietro è amaro e deludente. Sarebbe una sconfitta del progetto dell’allora assessore attività produttive Di Raimo, oggi alla carica Sindaco.

Come trovare i denari per riattivare questo servizio? Forse è il caso di ripensare nello spendere meglio il denaro pubblico, essere oculati nell’impiego dei soldi senza sperperare i "grossi e piccoli" eventi senza alcun ritorno ai cittadini ed al paese, investendo di più nei servizi che danno beneficio.

Occorre sostegno politico e volontà, da parte dei soggetti responsabili delle decisioni a livello locale, a riattivare il servizio di trasporto della navetta e ricordarsi delle promesse fatte dal Sindaco:" Mi piacerebbe camminare lungo il centro storico del comune di Sezze e constatare con piacere che c’è tanta gente cittadini e non cittadini che godono delle bellezze del centro storico che consumano nei bar che acquistano nei negozi che godono del piano colore finalmente realizzato."


27 settembre 2018

Appello per il ripristino della navetta in via Piagge Marine 

di Silvana Titi

Come quasi tutti i giorni, dall’inizio di questa estate, per tornare a casa devo chiedere un passaggio perché la circolare che prima prendevo è stata abolita. Questo all’età di ottantadue anni non mi pare giusto. Conosco molte altre persone nelle mie condizioni che per scendere giù al paese dalle Piagge Marine e per andare in farmacia, in banca, al comune  o qualsiasi altra necessità non hanno più la navetta che tanto era utile.

Mi chiedo quando verrà riattivato il servizio che ritengo una necessità primaria proprio nei mesi estivi quando l’assistenza agli anziani viene meno.

Ritengo profondamente ingiusto togliere alle persone anziane la possibilità di potersi spostare in autonomia, in un paese come Sezze dove spesso i servizi sociali vengono sbandierati come un fiore all’occhiello.

Nella speranza che il mio appello venga ascoltato, saluto cordialmente.

Silvana Titi


20 settembre 2018

Sezze festeggia il suo copleanno 

di Vittorio Accapezzato

Al commemorare il duemila quattrocento anniversario della fondazione di Sezze, mi viene spontaneo volgere uno sguardo retrospettivo agli ultimi cinquant’anni trascorsi.

Il percorso dei tempi umani si compone dei tempi passati, del presente da vivere e del futuro da costruire.

È impossibile crescere umanamente senza la conoscenza del passato; è irrealizzabile uno sviluppo del territorio senza la cultura dei valori condivisi, senza cercare i caratteri originari della nostra tradizione e senza riscoprire le nostre radici.

Quando un paese come la nostra Sezze, perde il contatto col suo passato, con le sue radici, e nello stesso tempo perde la fierezza della sua storia, della sua cultura e della sua lingua, cala rapidamente, smette di pensare, di realizzare e sbiadisce.

In quest’ultimo mezzo secolo, la nostra società si è rivelata che non sa guardare al futuro non sa salvaguardare il passato. Non c’è stata una progettualità riguardo alle nuove opere e non c’è neanche stata una capacità di salvaguardare quanto consegnato dal passato.

In questi anni la città de ha perduto la sua identità anzitutto culturale. È un paese svuotato, abitato soprattutto da immigrati dove non si sa più quale lingua si parla.

Il centro storico, per non parlare della prima periferia del paese, annega nel degrado più assoluto per decenni di totale abbandono.

Chiese diroccate, case pericolanti, strade colabrodo, scarsa illuminazione con lampioni non intonati all’ambiente, grondaie bucate, infissi e portoni di alluminio, birilli stradali, giardini e piazze non curate, pregiate facciate mai messe in sicurezza, situazione igienica carente, ma soprattutto luoghi abbandonati da politiche lontane dalla protezione e salvaguardia del cuore antico della cittadina.

Il centro antico di Sezze è sempre più vuoto, ha perso la sua vivibilità: negozi che si trasferiscono, botteghe storiche che chiudono e chi resiste è sempre più in sofferenza.

La ponderosa condizione di abbandono, incuria rappresenta il tragico paradigma e la drammatica fotografia dell’odierno stato comatoso della nostra città.

Molti si rinchiudono in casa, privandosi di quel poco di vita ancora là fuori. Le case si chiudono e i cartelli vendesi, sbiaditi da sole, spuntano alle finestre. Percorrendo per le strade e i vicoli delle pase, si rimane colpito dalla solitudine che ti viene incontro. Strade e

case deserte, nessun bambino che gioca e si rincorre per strada. Qui qui la gente non c’è più perché’ non vi abita. Sono scomparse le attività artigianali e quelle commerciali che un tempo animavano Via San Carlo e Via Roma.

Il centro storici ha subito, un notevole spopolamento, dovuto all’espansione urbana prevista dal piano regolatore generale a Monte Trevi, Fontanelle, Croce Moschitto e al mancato piano particolareggiato del centro.

Questo ha portato di conseguenza, l'allontanamento di tantissime attività commerciali e artigianali nella parte esterna del paese.

Sezze è in cammino da oltre duemila anni, ma si è da molto tempo fermata. Si è messa a riposo aspettando una nuova primavera, che non arriva, per riprendere il percorso del suo sviluppo.

Festeggiare l’anniversario della città è la migliore occasione per celebrare la sua storia, valorizzare i traguardi raggiunti in anni di passione e lavoro per la sua crescita.

Ma quali sono i traguardi raggiunti e quale vocazione futura progettata per festeggiare la sua ricorrenza?

Si può festeggiare un paese in stato comatoso irreversibile? Che gioia possiamo avere?

Il 30 settembre si festeggia la grande resistenza di Sezze all’abbandono e al degrado? Si festeggia la sua vecchiaia o il suo decadimento?

Contro questo occorre un nuovo corso; bisogna ripartire per non restare soffocati da una condizione asfissiante di assoluta invivibilità. Più fatti nella politica della cultura del cambiamento della territorialità e riflessioni sull’andamento della città.

Cara Sezze, non brindo per il tuo stato di salute, ma ti auguro di cuore un buon compleanno affinché tu possa reagire migliorando negli anni futuri la qualità di vita e il tuo benessere.


24 agosto 2018                                                                    ore 20,30 - Centro Sociale U. Calabresi

"Best 70's - 80's - 90's Moments"


24 giugno 2018                                                                                         ore 8,30 - Porta Pascibella

1° raduno motoristico del "Club auto storiche setino"

Grande entusiasmo per la prima edizione del raduno motoristico Motori e Cultura svoltosi a Sezze la scorsa domenica. In tanti hanno approfittato della splendida giornata per partecipare alla giornata organizzata nei minimi particolari dal Club Auto Storiche Setino. In esposizione auto d’epoca e non solo ma l’occasione è stata d’oro anche per scoprire le bellezze della perla dei Monti Lepini, Sezze. L’organizzazione infatti, in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha pensato di unire motori e cultura ideando un percorso culturale tra i musei archeologici e del giocattolo passando per la casa Natale di San Carlo da Sezze. Porta Pascibella ha visto moltissimi club, locali e non, esporre le loro incantevoli auto, curate e preziose, e poi tutti i partecipanti si sono spostati in un ristorante tipico che ha proposto un ampio menù di delizie del territorio.  Appuntamento alla seconda edizione alla quale non potete mancare!

Cosa sono i Motori senza la Cultura? 

Sia essa ambientale o storica è comunque legata al mondo dei motori e viceversa!

L'evoluzione ingegneristica, culturale e sociale hanno segnato e segnano le nostre vite.

In epoche diverse troviamo macchine o meglio motori diversi ma comunque troviamo i mezzi che ci accompagnano nella vita quotidiana.

Lo scorso Luglio la mitica Fiat 500 ha compiuto 60 anni di età..... 60 anni della nostra storia!

Nel nostro Club ne abbiamo diverse tipi e di diverse età e la passione per queste vetturette è tale da averci spinto a creare un nostro Club, anche per portare il nome del nostro paese nei svariati raduni.

Noi questa volta vogliamo portare le persone nel nostro paese sia esse accompagnate da mezzi storici che da mezzi moderni.

Grazie al patrocinio del nostro Comune domenica 24 Giugno il Museo Archeologico, il Museo del Giocattolo (tanto invidiato) e il Museo creato nella casa natale di San Carlo saranno a disposizione degli ospiti che verranno numerosi al Raduno.

Un Aperitivo verrà offerto agli iscritti presso la Dolcineria in Piazza dei Leoni ....

Al termine un giro panoramico mostrerà a tutta la popolazione un centinaio di Equipaggi che sfileranno per le vie del paese.

La giornata terminerà con il pranzo presso il Ristorante " IL SEMINARIO".

Nella foto sotto il raduno a Portapascibella


14 aprile 2018                                                      ore 17,00 - Auditorium San Michele Arcangelo

Sezze, aspettando la Sagra, protagonista il dialetto e i soprannomi setini

Il giorno prima della Sagra in onore del Re dei prodotti setini, ovvero il carciofo, l’Associazione Setia Plena Bonis rende omaggio ad un altro perno della tradizione setina: il dialetto. E lo fa attraverso un convegno e un concorso in programma entrambi il 14 aprile presso l’Auditorium San Michele Arcangelo a partire dalle 17. A quell’ora avrà inizio il convegno dedicato al dialetto di Sezze cui prenderanno parte lo storico e ricercatore Luigi Zaccheo, il già dirigente scolastico e ora scrittore Vincenzo Mattei, il docente, drammaturgo e scrittore Giancarlo Loffarelli. Ad introdurre l’evento sarà il presidente dell’associazione Alessandro Mattei mentre a moderare l’incontro ci penserà il giornalista Luca Morazzano. 

Dopo il convegno, alle 18, spazio al concorso “Accomme ci diceuano a patto”; la kermesse, che ha avuto inizio nei mesi scorsi attraverso la ricerca storica dei vari soprannomi della tradizione setina, si prepara a vivere il suo atto conclusivo di un percorso che porterà alla proclamazione di 4 soprannomi vincitori di quattro differenti categorie. La ricerca è stata condotta in collaborazione con gli alunni delle scuole di via Piagge Marine, Crocevecchia e Melogrosso. Ad introdurre l’evento sarà Valentina Savelli, vice presidente dell’associazione mentre la gara sarà condotta da Tony Piccaro, membro del gruppo di lavoro sui soprannomi. Al termine ci sarà la premiazione. L’intero pomeriggio sarà allietato da alcuni sketch degli attori della Compagnia Parsifal, dal coro dei bambini di Setia Plena Bonis e dalla lettura di poesie dialettali con Isabella Baratta, Eleonora Contento e Franca Salino. All’interno dell’auditorium, in concomitanza sarà allestita una mostra di artiste setine, di fotografie di Walter Marchetti e delle opere del Maestro Paolo Traversi.


25 marzo 2018                                                                          ore 18,00 - Auditorium Mario Costa

Classici a quattro mani

Duo pianistico, Ilenia La Manna e Ubaldo Marchetti


9 marzo 2018

Sezze si tinge di azzurro 

di Vittorio Accapezzato
L’appuntamento elettorale ha premiato il centrodestra e il movimento cinque stelle, con un risultato che prima delle elezioni nessuno osava immaginare almeno in queste proporzioni.
Le sorprese che hanno dato le urne a livello nazionale non hanno risparmiato neanche Sezze.
Un cambiamento di cose si prevedeva. Non così. Nessuno immaginava che il Pd si fermasse sotto la soglia del 20%.
Questi i risultati finali del voto per ciò che concerne la Camera dei deputati. Il Pd si attesta al 15,80%, Bonino Europa allo 0,79 Italia Europa insieme allo 0,12%, e Civica Lorenzin 0,11% (intera coalizione al 16,82%) la Lega al 18,52%, Forza Italia al 19,60%, Fratelli d’Italia al 5,03% e Noi con l’Italia allo 0.9% (intera coalizione al 44,50%), Movimento cinque Stelle al 32,53%. Per quanto riguarda il Regionali Parisi 34,75%, Zingaretti al 34,70% e Lombardi M5S al 24,90%.
Fatta eccezione della vittoria del Movimento cinque stelle che era data per certo, l’affermazione del centrodestra a Sezze è una vittoria politica che decreta ancora una volta un reale fatto della storia locale.
Le urne, affidano un successo chiaro e indubbio in tutti i collegi di Camera e Senato, tanto più alle regionali, dove Parisi supera Zingaretti che nella sua lista erano anche candidati tre setini: La Penna, Amici e Truini. Infine, la fiducia, con il 43,93% dei consensi, che gli elettori del collegio uninominale, per la Camera dei deputati, hanno concesso alla Meloni contro Fauttilli con il 16,76% conferma che il governo della città non risponde alla realtà politica dei cittadini.
Sezze, uno dei feudi più antichi e più rossi dei monti Lepini, quella delle feste dell’Unità, delle giunte socialcomuniste e diventata azzurra e penta stellata.
I dati parlano da soli. Una sconfitta pesante che supera quanto era possibile immaginare. Il risultato elettorale dimostra che l’elettorato di Sezze desidera il PD come il vampiro, la cipolla.
Per ottenere tanti suffragi, chi può giurare che nella maggioranza amministrativa locale nessun consigliere o assessore abbia votato il centro destra o il movimento cinque stelle? Sicuramente nessuno. Valutando i risultati dell’attività amministrativa, si può affermare che, la maggioranza amministrativa di sinistra va da una parte, la realtà del paese va dall’altra.
Questo è il triste scenario della politica “Sezzese” che, se non cambierà in futuro, porterà la città nel degrado più assoluto.
Di là da ogni diversa valutazione questi risultati elettorali assegnano un successo al neo eletto compaesano Salvatore La Penna in seno al Consiglio Regionale del Lazio, al quale ho il piacere di esprimere un sentito augurio di buon lavoro per quanto potrà fare per la nostra Sezze e provincia.


21 gennaio 2018

Festa di Sant'Antonio Abate con benedizione degli animali

Associazione Culturale Setia Plena Bonis

Tutto pronto per il nuovo evento promosso dall’associazione culturale “Setia Plena Bonis”. Domenica 21 gennaio, in occasione della Festa di Sant'Antonio Abate, il sodalizio setino ha organizzato una nuova edizione della benedizione degli animali presso il Parco dei Cappuccini e negli spazi all’interno dell’Istituto “Pacifici e De Magistris” di Sezze in collaborazione con gli alunni dell'Istituto Alberghiero. La giornata dedicata ai nostri amici a quattro zampe vuole essere un modo per esprimere affetto verso i nostri animali ma è anche l’occasione per stare insieme e trascorrere qualche ora in compagnia. 

Ricca di eventi e momenti ricreativi l’intera giornata: si inizia alle ore 10 con una dimostrazione di caccia al tartufo organizzata dall'associazione A.C. Picchia; alle ore 11 Festa dell'Albero con piantumazione di un alberello nel Parco dei Cappuccini; alle ore 11.30 accensione del Falò di Sant'Antonio Abate e Animazione Musicale del gruppo folk - popolare  'Musicantiere' in collaborazione con l'associazione Matutateatro; alle ore 12.00 Benedizione degli animali ad opera di Padre Damiano; alle ore 13 degustazione della Polenta offerta dall’associazione Setia Plena Bonis; alle ore 14 animazione musicale e alle ore 15 grande tombolata in dialetto con ricchi premi. Nell’ambito della Festa l’associazione avrà tra gli ospiti anche il Maestro Pasticcere Scarascia Maurizio che ha partecipato con l'associazione A.N.C.D.I. al Guinnes, arrivando primi, per la realizzazione della torta più grande del mondo (224mq di superficie): in collaborazione con l'Istituto Alberghiero Pacifici e De Magistris, preparerà una torta artistica. Durante la giornata, infine, verrà messo a disposizione un calesse per delle passeggiate lungo il viale dei Cappuccini per i bambini. Un appuntamento da non perdere.


13 gennaio 2018

Omessa trasparenza dei lavori al Parco della Rimembranza di Sezze 

di Vittorio Accapezzato
Dopo il primo conflitto mondiale anche la nostra comunità, a perpetuo ricordo per i posteri, ebbe a costruire il monumento ai suoi figli caduti. La morte causata dalla guerra è violenta e innaturale e inaccettabile. Il parco della rimembranza nacque per rafforzare i legami di solidarietà del territorio e per rendere dunque la cittadinanza sempre più parte attiva nella tutela del bene comune.
La realizzazione del monumento s’inserì, infatti, dal punto di vista della glorificazione della “rimembranza” dei caduti. Ora, con la recinzione in atto e il parco giochi equivale a snaturare la sua concezione e la sua realizzazione. Si viene così a falsarne l’ottica storica. Il monumento deve essere solo riqualificato con le essenze arboree e con l’epigrafe dei singoli caduti in guerra. Si deve mirare alla conservazione dell’ambiente e della corretta gestione del territorio e della natura. L’intervento che si sta operando al monumento è la devastazione brutale di esso ed è simile ad altri sistematici provvedimenti adottati. La modifica della fontana con l’inserimento di un fiore petaloso (otto petali) somiglia al simbolo della lista civica dell’ex ministro Lorenzin, ma non fa prevedere il motto: “crescita, speranza e futuro”.
Si è collocata una recinzione particolarmente innovativa con pannellature bifacciali di bancali di legno dal disegno architettonico d’avanguardia che lascia sbalorditi chiunque, la guardi. E’ intonata solo al degrado in cui oggi versa il parco. Nessuno riesce a capire lo scopo della recinzione. Si recinta un’area gioco quando questa comunica direttamente su una via pubblica per evitarne il pericolo. Il recinto costituito con pannellature di bancali di legno presenta soprattutto nella parte interna della facciata punti, angoli taglienti e parti di legno scheggiate sulla superficie offendono il prestigio del parco e della zona.
Lo steccato, che somiglia a quello per gli animali, comunque deve essere sicuro in tutte le sue parti per evitare facili pericoli.
Capita spesso che i bambini siano soccorsi a causa d’incidenti provocati durante l'utilizzo di attrezzature situate all'interno dei parchi gioco. Varie possono essere le cause: dal desiderio inarrestabile di ciascun bambino che lo spinge a misurarsi con le proprie capacità, alla presenza di attrezzature fatiscenti, insufficienti dei più basilari accorgimenti e protezioni di sicurezza.
L'esistenza di eventuali programmi di adeguamento dell'area nei suoi elementi più pericolosi, non è dato a sapere e anche se il recinto realizzato ha avuto il parere
paesaggistico di competenza essendo l’area sottoposta a tale vincolo. Tutto si sta svolgendo in mancanza assoluta di trasparenza iniziando dalla cartellonistica di cantiere.
Un altro aspetto importante riguarda l’accesso all’area. L’area gioco deve essere facilmente raggiungibile, agibile a chiunque e soprattutto ai mezzi di soccorso.
La tipologia dei giochi e la posizione delle attrezzature devono essere accuratamente valutate da un progettista e la loro posizione deve essere lontana da fonti di pericolo come il basamento e il traliccio del palo d’illuminazione esistente al centro dell’area.
Le superfici sulle quali s’installano le attrezzature devono essere idonee ad assorbire l’impatto di eventuali cadute e quindi sia di materiale morbido come corteccia di legno, sabbia, gomma o suoi derivati.
Nel settore parchi gioco esistono norme tecniche di riferimento che costituiscono strumento a garanzia di sicurezza: UNI -EN 1176 (Attrezzature per aree da gioco) e UNI-EN 1177 (Rivestimenti di superfici di aree da gioco); - UNI 11123:2004 (progettazione dei parchi e aree da gioco all'aperto).
Da un esame sommario dell'area di gioco cui si stanno facendo i lavori in questi giorni le caratteristiche di cui alle norme UNI non sembrano di essere pienamente rispettate.
Da quanto si può costatare, è che l'area di gioco della struttura è completamente priva di materiale in grado di assorbire l'impatto di eventuali cadute.
Al suo interno si trovano alcuni giochi per bambini, delle panchine usurate e lo stato di non curanza, la mancanza di sistemi di protezione, rende l’area ludica non sufficientemente sicura e attrattiva per gli utilizzatori.
La presente opera non nasce dalla volontà, manifestata dalla popolazione, ma per soddisfare la vanità di qualcuno che vuole apparire senza tener conto della bruttura inserita nell’ambiente.
È opportuno, e indispensabile rivedere l’iniziativa. “ Ne vale la pena.”


2 gennaio 2018

Caro sindaco è ora di iniziare quel percorso di riqualificazione promesso 

di Vittorio Accapezzato

Lettera aperta al Sindaco di Sezze

Signor Sindaco, sono un tuo concittadino con idee politiche precise, ma senza pregiudizi o preconcetti. Da quanto mi risulta, hai i titoli e le competenze per trovare soluzioni ai problemi che affliggono la nostra Sezze. È ora che dimostri quelle capacità promesse per il bene dell’intera cittadinanza. Non percorrere la facile strada di non fare nulla per non sbagliare come quelli che ti hanno preceduto.

Dal tuo spot pubblicitario per essere eletto sindaco traggo che hai un progetto sia di sana Amministrazione, che un progetto di Città futura, vivibile e civile. Mettili in campo.

Sono già passati sette mesi dall'elezione della nuova Amministrazione e dalla tua nomina a Sindaco e non risulta niente di nuovo nell’amministrare.

Dedica tutto te stesso, nella convinzione di intraprendere la strada giusta affinché la nostra Sezze possa guardare verso un futuro di crescita e di sviluppo.

Fai in modo che l'anno nuovo, inizi in modo non molto diverso da come si è finito il 2017. Facci abbracciare il nuovo anno con la certezza che i tuoi e nostri sogni si trasformano finalmente in realtà. Dai il via a quel processo di riqualificazione promesso e fai camminare Sezze verso un futuro migliore per i nostri figli:

“SEZZE CAMMINA CON ME.

Mi piacerebbe camminare lungo le strade di Sezze e constatare il proliferare di tante attività commerciali, artigianali, agricole ,tante attività territoriali che sarebbero espressione di uno sviluppo economico e occupazionale importante per il paese.

Mi piacerebbe camminare lungo il centro storico del comune di Sezze e constatare con piacere che c’è tanta gente cittadini e non cittadini che godono delle bellezze del centro storico che consumano nei bar che acquistano nei negozi che godono del piano colore finalmente realizzato.

Mi piacerebbe camminare lungo piagge marine arrivare su in alto e constatare con piacere che quell’opera incompiuta del teatro italiano è stata finalmente compiuta attraverso la sinergia fra comune di Sezze e privati.

Mi piacerebbe camminare all’interno dei parchi pubblici del comune di Sezze e constatare la presenza di tante famiglie con i propri bambini perché il parco è ben tenuto perché l’acqua è pulita perché le fontane son ben tenute e perché i giochi sono in sicurezza.

Mi piacerebbe camminare lungo le strade della periferia e constatare con piacere che il servizio idrico raggiunge finalmente la totalità dei cittadini e constatare che è stata costruita e realizzata finalmente una rete fognaria completa che garantisce il servizio anche nelle parti più lontane della periferia e mi piacerebbe constatare che tanti servizi vengono erogati anche in periferia nel migliore dei modi.

Mi piacerebbe camminare lungo le strade di Sezze anche a tarda serata e constatare con piacere che c’è tanta gente che cammina tranquillamente perché abbiamo risolto finalmente il problema della sicurezza attraverso una sinergia importante fra polizia locale comando dei carabinieri, prefetto e questore.

Mi piacerebbe camminare lungo le strade di Sezze e constatare piacevolmente che arrivano tanti auto di gente che arriva da fuori perché vuole visitare Sezze vuole visitare i diversi siti di interesse storico artistico culturale archeologico siti che finalmente siamo riusciti a valorizzare perché finalmente siamo riusciti a far diventare Sezze un paese a destinazione turistica questo e tanto altro è quello che farò quando diventerò sindaco di questo paese .”

Voglio fantasticare che questa mia lettera sia utile a farti meglio comprendere la rabbia e il disgusto che provo per le condizioni di abbandono e degrado in cui versa la nostra splendida cittadina. Per non disgustarti non ti allego una corposa galleria d’immagini che provano quali siano le condizioni di degrado dell’intero territorio comunale, anche se, immagino, che ne sei informato.

Cordiali saluti.

Coordinamento Ass. | Sezze la notte | Consulta Associazioni | Democrazia minore