Foto di Sezze a cura di Ignazio Romano
Ho riassunto alcune nozioni essenziali di fotografia in fase di ripresa, studiando gli articoli delle maggiori riviste specializzate. Ho trovato maggiori vantaggi così che leggendo libri e manuali spesso "fumosi". Questi brevi studi non vogliono assolutamente essere esaurienti in materia, ma una base da dove partire, per una discussione tra amici, prima di impugnare la macchina fotografica.
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Questa sezione verrà ulteriormente ampliata con chiarimenti e descrizioni più dettagliate su temi specifici richiesti dai visitatori del Portale. Sono graditi eventuali approfondimenti che appassionati di fotografia e amici volessero farmi pervenire.
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(PROGRESSO
FOTOGRAFICO Novembre '91 pag 56) LA PELLICOLA L'
esposizione è sempre riferita a un determinato tipo di pellicola,
conoscere le caratteristiche della pellicola adottata è
indispensabile. Le
pellicole attuali , per quanto tecnologicamente avanzate, sono lontane
dalle possibilità visive del nostro occhio che si adatta facilmente alle
diverse condizioni di luce. La risposta della pellicola è descritta dalla
sua curva caratteristica che si compone di: Il
velo, causato da eccessivo invecchiamento o da un trattamento
errato. Il
piede, indica la soglia minima per l'annerimento. Il
tratto rettilineo, l'annerimento progressivo man mano che si aumenta
la dose di luce. La
spalla, rappresenta il valore massimo ed indica la sovraesposizione. Calcolare
la giusta esposizione significa trovare la coppia diaframma / tempo che
consente alla pellicola di esprimere le sue caratteristiche, cadendo nel tratto rettilineo del
diagramma. L'ESPOSIMETRO Considerando
solo gli esposimetri incorporati TTL (normalmente usati nelle macchine
fotografiche) e quindi la misurazione della luce riflessa,
c'è da tener conto di questi fattori: Per
valutare l' esposizione esatta di un soggetto è spesso necessaria la
misurazione SPOT della luce, che corrisponde alla misura circoscritta a una
zona specifica della scena. Indipendentemente
dalla tecnca di rilevazione esposimetrica prescelta, è indispensabile ricordare
che la coppia diaframma / tempo suggerita dall' esposimetro è
ideale per la riproduzione di un soggetto di tono neutro che rifletta il
18% della luce da cui è colpito. Per
riprodurre soggetti bianchi o molto chiari è necessario sovra-esporre da 1
a 2 stop mentre per riprodurre soggetti neri o scuri è necessario
sottoesporre da 1 a 2 stop. TEMPO DI ESPOSIZIONE Entro
certi tempi l'annerimento della pellicola è proporzionale alle quantità
di luce che la colpisce, ma superata una certa soglia si verifica l'
effetto di Non reciprocità; ovvero la pellicola non risponde più
proporzionalmente ed è necessaria una correzione additiva sui tempi. (nel
caso di una Kodak gold 100 a
1 sec. di esposizione occorre uno stop in più ) APERTURA DI DIAFRAMMA Teniamo
conto del fatto che mentre con diaframma aperto si ha una scarsa profondità
di campo e diversi fenomeni di aberrazioni, viceversa con diaframma chiuso
si verificano effetti di diffrazione che diminuiscono la nitidità dell'
immagine. Si preferiscono dunque aperture medie, comprese tra f/4 e f/16 quando le condizioni di ripresa lo consentono. |
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(TUTTI
FOTOGRAFI Luglio-Agosto '90 pag
10) LATITUDINE DI POSA Nel
materiale a colori la latitudine di posa è ridotta rispetto al B/N ma è
maggiore per il negativo rispetto alla diapositiva. La
latitudine di posa (LDP) è l' ampiezza espressa in stop della porzione di
curva caratteristica della pellicola, che permette di riprodurre
fedelmente il soggetto dalle alte luci alle ombre. Cioè
la LDP rappresenta la capacità massima, come intervallo di intensità di
luce, registrabile correttamente. CAMPO DI LUMINANZA Misurando,
con esposimetro a luce riflessa, le zone più luminose e quelle più scure
del soggetto,si ottengono due diverse letture: la
loro differenza espressa in stop rappresenta il campo di luminanza del
soggetto (CLS). Se
il CLS è uguale o inferiore alla LDP con una esposizione media si riuscirà
a riprodurre fedelmente il soggetto; mentre se il CLS è superiore alla
LDP si dovranno sacrificare o le zone più scure o quelle più chiare. NEGATIVO O DIAPOSITIVA Si
hanno normalmente CLS pari a 7 stop, ma si può arrivare sino a 10 stop,
oppure scendere a 3 stop. a
secondo delle condizioni di luce. Nel
caso del B/N non ci sono problemi, ma nel colore i tempi per il
trattamento della pellicola sono fissi perché vincolati al bilanciamento
cromatico. Il
negativo a colori copre circa 7 stop, cioè si può sottoesporre di due
stop e avere ancora spazio per le ombre; si può sovra-esporre di 3 stop e
avere ancora spazio per le luci. Si
ha quindi una LDP superiore a 6 stop. Mentre nella diapositiva la LDP si restringe a 3-4 stop. L' ESPOSIMETRO Si
deve tener conto che l' esposimetro ha una sua sensibilità spettrale ,
e non risponde ugualmente a tutti i colori. Si capisce che non solo le
pellicole devono avere una certa sensibilità spettrale per riprodurre
fedelmente il soggetto, ma anche l' esposimetro deve rispondere allo
stesso modo. Occorrerà
effettuare la lettura sui diversi colori del soggetto, il verde risponde
in maniera simile al cartoncino grigio che ci dà la misura più esatta,
riflettendo circa il 18% della luce che lo colpisce. Per questo occorre fare più attenzione usando dei filtri. |
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(FOTOGRAFARE
Luglio '90 pag 86) TTL Il
più affidabile è quello incorporato alle reflex, cioè TTL(Through the lens), ovvero Esso
è costituito da un elemento fotosensibile tipo CDS (solfuro di Cadmio) ora quasi in (
Adottato dalla CANON T90
) . Nasce
negli anni '60 e per prima l’esposimetro TTL fa la sua comparsa nella
Pentax Spotmatic che però utilizzando un sistema di misura Spot, che
venne subito accantonato per far posto a esposimetri TTL con misura
integrata, più affidabili. L'
esposimetro incorporato legge la luce riflessa , dunque la sua valutazione
è fortemente L' esposimetro è tarato con un grigio che riflette il 18% della luce incidente, di ciò bisogna tener conto quando si effettua la misura. Se
il soggetto è bianco o molto chiaro il suo grado di riflettenza è
superiore al 18% dunque l'
esposimetro tenderà a sottoesporre, occorrerà aumentare da 1 a 2 stop il
valore di esposizione per avere una riproduzione esatta del soggetto. Se
il soggetto è nero o molto scuro il suo grado di riflettenza sarà
inferiore al 18% dunque |
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(FOTOGRAFARE Gennaio '90 pag 90) VALORE DI ESPOSIZIONE Il
valore di esposizione si ricava dalla formula :
EV= 3,322 lg (f2/t ) EV
dipende dal sistema fotocamera / obiettivo e dalle
diverse combinazioni
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(FOTOGRAFARE Agosto '90 pag 51) E'
molto importante valutare la luce in tutte le sue componenti, anche la
direzione è importante sapendo che gli effetti sulla pellicola sono più
marcati che a occhio nudo. Con
luce frontale si hanno colori brillanti ma l'immagine risulterà piatta. Con
luce laterale il soggetto inizia a diventare tridimensionale e si formano
piccole ombre. Sempre
spostando la luce di lato alcuni dettagli si perdono nelle zone in ombra e
Portando
la luce alle spalle del soggetto si ha il controluce e con esso le
tante difficoltà di ripresa dovute al fatto che si devono riprendere zone
di luce forte insieme a zone di ombra. Conoscendo
la limitata latitudine di posa delle pellicole a colori si deve
scegliere se sacrificare le luci o le ombre, oppure, scegliendo una
lettura media, tagliare gli estremi del campo di luminanza del
soggetto. Il
controluce classico è la Silhouette, dove si è scelto un'immagine in cui
si distinguono solo i contorni del soggetto, esponendo per le alte luci e
a volte riducendo di 1 o 2 stop l'esposizione
per accentuare l’effetto. Ma
se si vuole che siano leggibili sia i dettagli dello sfondo che quelli del
soggetto, ci sono diversi metodi per venire incontro ai limiti imposti
dalla pellicola usata: si
possono schiarire le ombre del soggetto con un pannello riflettente,
oppure, usando un flash e calcolando la luce per lo sfondo, sottoesponendo
il soggetto di 1 o 2 stop in modo da rendere naturale la scena. Soggetti trasparenti come getti d'acqua oppure i capelli di una ragazza, si possono riprendere in controluce ma cercando di procurargli uno sfondo scuro. |
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(TUTTI FOTOGRAFI Luglio - Agosto '90 pag 122) L'
influenza del diaframma sui risultati fotografici è determinante. Dal
valore della sua apertura dipende sia la qualità di luce che arriva sulla
pellicola che Come
pure, entro certi limiti, la qualità della resa ottica in termini di
risolvenza, uniformità di immagine, contrasto generale e microcontrasto. E'
sempre bene, quando si ricerca la qualità dell' immagine, scegliere con
cura l' apertura D'altra
parte è anche vero che ai fini della densità dell'immagine, una
qualunque apertura Ma
per la riuscita di una foto non basta che la sua esposizione sia giusta. La
funzione del diaframma è importante per regolare la profondità di campo
che aumenta con valori chiusi, mentre diminuisce con valori aperti, ed è
essenziale ai fini della resa ottica. La
profondità di campo rappresenta quella zona prima e dopo il piano di
messa a fuoco che risulta nitida; essa è sempre maggiore dietro al punto
di messa a fuoco, con eccezione nella macro-fotografia dove è pressochè
uguale sia davanti che dietro, oltre a essere ridottissima. Lavorando
con diaframma troppo chiuso f/16
, f/22 si rischia di perdere
i dettagli Mentre
con diaframma troppo aperto f/2.8 , f/1.8 si va incotro ad altri tipi di
aberrazione dovute alla qualità dell' obiettivo usato. Alla
profondità di campo corrisponde sul piano della pellicola la profondità
di fuoco, Questo
è importante solo nelle riprese macro, dove le distanze sono brevi. Al
rapporto di riproduzione 1:1 per esempio, si ha che la profondità di
campo e la Anche la profondità di fuoco aumenta se si chiude il diaframma , ma diminuisce se si aumenta la distanza di ripresa ed aumenta con le focali più lunghe. |
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(FOTOGRAFARE Maggio '90 )
NATURA DELLA LUCE La
luce è la materia prima della fotografia , essa può essere calda o
fredda, morbida o dura, La
luce visibile è composta da lunghezze d'onda che vanno da 400 a 700 nano
metri, si può a
400 nm c'è il violetto, a 450 nm il blù, a 550 nm il verde, a 600 nm il
giallo, a 650 nm l' arancio Ora
sappiamo che il materiale sensibile che ricopre le pellicole si basa su un
sistema A
questi colori la pellicola è particolarmente sensibile, e si possono
verificare fastidiose In
oltre le pellicole sono tarate a 5600 gradi Kelvin, che è la misura
adottata per indicare Il
sole è la sorgente più equilibrata di luce, ma il cielo deve essere
limpido, infatti se ci sono Mentre
al tramonto il pulviscolo atmosferico assorbe la componente blù e la luce
ha una LUCE
ARTIFICIALE La
luce delle lampade a incandescenza è rossastra, calda; mentre si hanno
diverse dominanti Per
valori di temperatura di colore che tendono a scendere verso i 1400 K si
avranno |
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(FOTOGRAFARE
Marzo e Aprile '90 pag 62 e
66 ) SKYLIGHT
Letteralmente
luce del cielo, e infatti questo
filtro si usa per riscaldare i colori di una scena illuminata solo dalla
luce del cielo che, ricca di radiazioni blu, manca di rosso e verde, dando
alla foto una sensazione sgradevole che si accentua nelle zone in ombra
che non sono colpite direttamente dalla luce del sole. Le
pellicole, che rispondono ai tre colori fondamentali, ROSSO, VERDE e BLU',
danno origine
a una dominante blù che è molto evidente sul bianco, sul grigio e sulle
ombre disegnate,
l'immagine si raffredda mentre tutti icolori si desaturano. Per
raggiungere l'equilibrio dei tre colori fondamentali, basta usare il
filtro Skylight che è leggermente rosato, ed elimina anche i raggi U.V. e
il velo atmosferico. Lo
si può usare sempre per scaldare i colori ed ha un buon effetto anche con
il flash che tende ad avere una lieve dominante blù. POLARIZZATORE
Quando
la luce colpisce un determinato oggetto vibra in tutte le direzioni. In
alcuni casi la luce che colpisce un oggetto
inizia a vibrare solo su un piano, questa luce viene vista come un
riflesso e non ci permette più di vedere i dettagli della scena. In
fotografia si verrà a creare una zona di sovraesposizione. Tante
piccole zone di riflessi desaturano i colori del soggetto. Il
Polarizzatore oltre a eliminare i riflessi più evidenti da superfici non
metalliche, sui vetri, dalle superfici lucide, sull' acqua,sulle superfici
bagnate ecc., satura i colori eliminando tutti i microriflessi dall'
immagine. I
colori saranno enfatizzati, e un po' irreali, diminuendo la scala tonale
all'interno di uno stesso colore, si avrà quindi una foto più
contrastata. Per
essere efficace è bene non puntare il Polarizzatore verso il sole oppure
in direzione opposta,
i risultati migliori si hanno lavorando con il sole a 90°. Con
il Polarizzatore si possono anche aumentare i riflessi invece che
eliminarli. (L' ASSORBIMENTO DI QUESTO FILTRO E' DI 1 o 2 stop) |