Associazione Leonardo Onlus Sezze

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ricordo

23 luglio 2016 - ore 21                                                                                     Piazza VI Novembre

Sezze ricorda Herbie Goins

P.G. PETRICCA e MAX MANGANELLI DUO
P.G. Petricca, chitarra acustica, voce
Max Manganelli, armonica
GIO’ BOSCO DUO
Gio’ Bosco, voce
CLAUDIA MARSS and JONA’S BLUES BAND
Claudia Marss, voce
Marco Meucci, piano e voce
Gianni Franchi, basso e voce
Paolo Strina, chitarra
Ranieri De Luca, batteria
Marco Corteggiani, armonica
THE DOUBLE KEYS 
Marco Meucci, piano e voce
Mario Donatone, piano e voce
Gianni Franchi, basso
Ranieri De Luca, batteria
Marco Corteggiani, armonica
Alessandro Angelucci, chitarra.
Pasquale Innarella, sax
JAM SESSION FINALE
All together

Herbie Goins

Herbie Goins è nato in Florida: suo padre era un contadino, sua madre una cantante di gospel. Come per molti cantanti di colore, la chiesa è stata il suo primo palcoscenico: infatti inizia a cantare fin da bambino nella chiesa battista della sua città natale.
Ben presto però Herbie, che spia i musicisti dalla soglia di un locale dove si suona il blues, si sente irresistibilmente attratto da questa musica. Ancora adolescente, forma il suo primo gruppo blues, The Teen Kings, con un gruppo di compagni di scuola, con il quale ottiene i primi successi in Florida e in alcuni stati vicini. La sua vera formazione musicale avviene quando, lasciata la Florida per New York, inizia le sue peregrinazioni per gli Stati Uniti, partecipando, in più occasioni, a concerti di grandi bluesmen tra i quali BB King, Bobby Bland e Sam Cook.


Un ricordo di Herbie Goins

È scomparso martedì 27 ottobre 2015, Herbie Goins mitico cantante soul e blues che da molti ani viveva stabilmente in Italia, a Sezze. Aveva 76 anni. 
Herbie Goins, è un personaggio del blues e del soul della prima generazione dei cantanti e musicisti americani che si sono stabilmente insediati in Italia. Nato in Florida, da una famiglia di agricoltori, sua madre era una cantante gospel, che lo ha iniziato al canto. 
Herbie Goins appartiene alla generazione dei musicisti e cantanti che hanno creato dal nulla il R&B ed il Soul, dopo aver vissuto a lungo accanto alle icone del Blues tradizionale, pochi artisti possono vantare di aver collaborato, o suonato a vario titolo con mostri sacri come John Lee Hooker, Otis Redding, ma anche di aver suonato, al Blaizer di Londra con Jimi Hendrix, ancora praticamente sconosciuto, il quale veniva ad ascoltare ogni lunedì lo show di Herbie.
"Herbie Hubert Leroy" Goins (21 febbraio 1939 – 27 ottobre 2015) è stato un cantante statunitense di rhythm & blues. Ha lavorato principalmente in Inghilterra nel 1960, in particolare con Alexis Korner e poi come leader di Herbie Goins & The Night-timer (o Nightimers). Egli successivamente continuò la sua carriera in Italia.
Era nato e cresciuto a Ocala, in Florida dove cantava nella chiesa locale prima di formare il suo primo gruppo di blues, The Teen Kings. In seguito si trasferì a New York City e continuò la sua carriera di canto, apertura per tali atti come B. B.b. King, Bobby Bland e Sam Cooke. Dopo aver lasciato l'esercito degli Stati Uniti è entrato a far parte della band guidata da Eric Delaney, con il quale si recò in Inghilterra. 
Goins si unì alla Chris Barber Band per una volta, prima, nel tardo 1963, diventando il cantante nella band di Alexis Korner, Blues Incorporated. Nel febbraio 1964, ha cantato nell'album Blues Incorporated Live At The Cavern e nel corso dell'anno sul loro album Red Hot da Alex a fianco di musicisti quali Dick Heckstall-Smith, Danny Thompson e Art Themen. 
Nel 1965, Goins ha lasciato Korner per formare un'altra band, i Nightimers (o, talvolta, notte-timer) che originariamente aveva formato nel luglio del 1964. Il gruppo ha rapidamente guadagnato la reputazione, soprattutto tra i Mods, come una delle band più calde R&B nel Regno Unito. Membri della band includevano Mick Eve (sassofono tenore) (Nato Michael Eve, 21 settembre 1937, Walthamstow, North East London), Mike Carr (tastiere), Harry Beckett (tromba), David Price (basso), Bill Stephens (batteria) e Speedy Acquaye (congas). Nel 1966, Herbie Goins e i Night-timer registrati "No. 1 nel tuo Heart", scritto da Clyde Wilson (che ha registrato come Steve Mancha) e Wilburt Jackson e primo registrato di Monitori del gruppo di Motown. 'Goins singolo, pubblicato su etichetta Parlophone, rimase popolare tra Mods e successive fan di Northern soul. Lui e la sua band, che nel 1966 in primo piano John McLaughlin alla chitarra, ha girato il Regno Unito sostiene Otis Redding. 
Hanno suonato anche regolarmente al top Club di Londra, tra cui il fenicottero e il tendone, sulle bollette con Jimi Hendrix, John Lee Hooker e altri, come pure di piazzole in Europa. Un album, pubblicato sotto il titolo di anima anima anima, o in alternativa n. 1 In Your Heart, è stato rilasciato in alcuni paesi e brani registrati nel 1966-67. Nel tardo 1960 brevemente si fuse con la band di Mick Weaver Wynder K Frog, prima di recarsi in Italia dove hanno lavorato fino al 1971. Dopo che alcune delle loro apparecchiature sono stato rubate, Goins, ha soggiornato in Italia quando il resto della band tornò in Inghilterra. 
Goins, poi, ha lavorato in Italia come compositore e produttore discografico e in televisione. Ha pubblicato diversi record di funk in Italia nel 1980, tra cui "You Don't Love Me" (accreditato come "Herbie") e "Scrap Rap" nel 1983, "Hold On" (1984) e "I Feel Good" (1986). Ha collaborato anche con il chitarrista blues italiano Guido Toffoletti su diversi album. Riprese di esecuzione nel tardo 1980, portando l'Herbie Goins Soul Band, principalmente alle feste in Europa ma anche negli Stati Uniti e Gran Bretagna e anche occasionalmente si riunì per spettacoli con Barber e Heckstall-Smith. Nel 2009 ha girato il Regno Unito con Cliff Bennett, Chris Farlowe e la Band di Beaker di Norman. Ha anche condotto un gruppo gospel, stelle della gioia.

Le foto di Ignazio Romano sono state fatte al "Sezze Blues Festival" sabato 22 Settembre 2007 

Hubert Leroy “Herbie” Goins
nel ricordo di Vincenzo Faustinella

Hubert Leroy “Herbie” Goins non era una persona qualunque, anche se a vederlo camminare per le strade di Sezze, con il suo incedere lento, trasportato da gambe lunghe un chilometro, poteva sembrarlo. 
Per chi è di Sezze; per chi è nato e vive a Sezze da sempre, Herbie era apparso dal nulla. Uno dei tanti stranieri che popolano il centro storico della cittadina lepina, ma con una caratteristica che lo distingueva e incuriosiva chi aveva avuto modo di conoscerlo di persona: Herbie cantava, e la sua voce fuori dal comune premetteva già dai primi accordi che non lo faceva per passatempo, né per accompagnarsi al mattino sotto la doccia o mentre era intento a radersi la barba.
L’aneddoto più ricorrente, la “chiacchiera paesana”, il “mao ditto” che contraddistingue da sempre la filosofia di vita dei setini, narra di un Costantino Raponi, ottimo armonicista Soul-R&B di queste terre, sobbalzare sulla sedia dopo aver scoperto, via internet, che uno dei suoi idoli, Herbie appunto, da alcuni mesi abitava a nemmeno 200 metri da casa sua, immerso tra i castagni della Conca di Suso, in località Crocemoschitto. 
Poteva non sembrare vero, ma era così: Herbie Goins viveva in Italia dai primi anni Settanta e, dopo un periodo passato a Ostia, insieme alla sua compagna Celestina Morando, avevano deciso di acquistare casa a Sezze e di rifugiarsi in mezzo al verde lussureggiante che colora le pendici dei monti Lepini, all’ombra della vetta Sem-previsa. 
Il fatto che un personaggio come Herbie avesse scelto Sezze per impiantare le sue radici, ha rappresentato e rappresenta un riconoscimento che dovrebbe riempirci di orgoglio; anche se spesso prevale l’abitudine, e la ripe-titività dei gesti ci mostra indifferenti, assuefatti al privilegio di vivere in questa nostra terra dai sapori antichi. 
Alle componenti naturali di questo buen retiro, nel giro di poche settimane i coniugi Goins avevano associato le prime conoscenze, i primi rapporti di amicizia agevolati anche dall’attività commerciale che Celestina aveva av-viato all’interno del centro storico setino (articoli da regalo) e che presto li porteranno ad intrattenere i primi con-tatti diretti con le persone del luogo. 
La curiosità di sapere chi era “gl’omo niro” che tutte le mattine, dopo aver aperto il negozio “di piatti” in via San Carlo, andava a prendere il caffè in piazza dei Leoni, farà il resto e aiuterà finalmente a svelare il mistero sulla sua identità: “mao ditto che…è nu cantante ‘miricano”. 
La filosofia setina è un concentrato di curiosità, saggezza, sarcasmo e, soprattutto, fantasia nell’affibbiare so-prannomi al primo che capita a tiro. Ma quest’ultima componente non era stata necessaria con il nuovo arrivato, visto che l’originalità del suo nome e la simpatia nel pronunciarlo non richiedevano ulteriori modifiche per associarlo alla tipica calata sezzese: è stato così che, nel giro di poco tempo, “Herbii” è diventato “uno di noi”. 
Mancava però ancora un tassello, di certo il più importante di tutti per consacrarlo definitivamente: svelare la leggenda e ascoltare finalmente la sua viva voce accompagnata da un’ottima blues band. 
Herbie era nato e cresciuto a Ocala, in Florida. La sua passione per la musica “nera” si rivela grazie a sua madre, cantante gospel nel coro della piccola chiesa locale, dove anche lui inizia a muovere i primi passi mostrando fin da subito un eccezionale talento vocale. Ancora adolescente forma il suo primo gruppo blues, The Kings Teenager. 
Quando il luogo natio non basta più a soddisfare il suo talento, Herbie si trasferisce a New York dove lavora anche come lavapiatti. Ed è proprio in uno di questi locali che qualcuno ascolta la voce di quel giovane ragazzo che, mentre lavora in cucina, canta in continuazione. Dai fornelli al palco il passo è breve, ed Herbie, giovanissimo, si ritrova presto al fianco di mostri sacri come BB King, Bobby Bland e Sam Cooke. 
Alla fine del 1950, il servizio militare lo porta nell’allora Germania Ovest. Una volta congedato, decide di rima-nere in Europa e di unirsi alla band guidata da Eric Delaney, con il quale si esibisce durante una tournée che per-corre in lungo e in largo l’Inghilterra. 
Terminata questa esperienza, e dopo aver cantato per un periodo di tempo con la Chris Barber Band, alla fine del 1963 Goins diventa il cantante ufficiale della band di Alexis Korner. Lasciato Korner, nel 1965 entra a far parte della Nightimers prendendo il posto di Ronnie Jones. 
Ben presto, il gruppo diventa il punto di riferimento dei Mod inglesi, banda giovanile contrapposta ai Rockers le cui gesta hanno ispirato il film Quadrophenia, interpretato all’epoca da un giovane musicista emergente che ri-sponde al nome di Sting. Nel 1966, il brano dei Nightimers, Number one in your heart, scritto da Clyde Wilson ed interpretato da Herbie Goins, diventerà l’inno ufficiale dei Mod.
Anni dopo, durante un pernottamento in Inghilterra, dalle parti di Brighton, alcuni componenti dei Mod vengono a sapere che Herbie alloggia presso un albergo in zona: <<Per tutta la notte – racconta la sua compagna, Celestina - sono stati con le loro Lambrette, con i loro Vesponi belli addobbati (è una caratteristica dei Mod) a girare attorno al nostro albergo per salutare e festeggiare Herbie>>. 
Nel 1966, all’apice della popolarità raggiunta soprattutto nel Regno Unito, la band di Herbie, con John McLa-ughlin alla chitarra, si esibisce in tournée al fianco di Otis Redding.
Durante la seconda metà degli anni Sessanta, mentre quattro giovani musicisti di Liverpool fanno impazzire i ragazzi di tutto il mondo, Herbie e la sua band si esibiscono nei migliori club di Londra, tra cui il Flamingo e il Marquee dove il gruppo frequenta musicisti come Jimi Hendrix, John Lee Hooker, Joe Cocker e altri dello stesso calibro. La leggenda narra anche di un Keith Richard mimetizzato in mezzo al pubblico, da solo e lì solo per ascol-tare Herbie.
Nel 1971, Herbie Goins si stabilisce in Italia dove inizia a lavorare come produttore e compositore. Nel frattempo, lavora per la televisione e pubblica diversi dischi funk, tra cui ricordiamo You Do not Love Me, Scrap Rap, Hold On (1984) e I Feel Good (1986). Durante questi anni collabora con musicisti italiani, tra cui il chitarrista blues Guido Toffoletti. 
Insomma, quando sbarca a Sezze, durante i primi anni del Terzo millennio, Herbie Goins è già un nome cono-sciuto e stimato nel mondo della musica Soul e R&B. Ernesto De Pascale, giornalista, grande conoscitore della musica afroamericana, prima della sua scomparsa avvenuta nel 2011, durante un dialogo avuto con lui mi disse a proposito di Herbie: <<E’ un grande soul man>>. A fronte di tutte queste notizie, i suoi nuovi concittadini iniziano a fremere al solo pensiero di vederlo sul palco e di conoscere ed apprezzare dal vivo le sue doti canore. Ed è qui che arriviamo noi dell’Associazione Leonardo Sezze.
Leonardo nasce nel 2006, a seguito di un concerto di Claudio Lolli e Paolo Capodacqua che ha lasciato in cassa qualche soldino. Che fare di questi soldi? Decidiamo di usarli per acquistare vestiti e materiale scolastico per i figli dei profughi rifugiati a Sezze. L’idea di organizzare iniziative musicali a scopo benefico ci piace e perciò deci-diamo di proseguire (al momento abbiamo toccato quota 30.000 euro donati).
Grazie agli stessi agganci avuti per Lolli, nel mese di febbraio 2007 organizziamo un concerto di Mimmo Loca-sciulli accompagnato da Greg Cohen: anche questa iniziativa benefica si rivela un successo. A questo nostro im-pegno si aggiunge la fiducia dimostrata dai tanti amici che hanno iniziato a seguirci. Una fiducia che ci stimola e ci spinge ad organizzare nuove iniziative simili. E qui nasce l’idea di contattare Herbie, di cui abbiamo sentito tanto parlare, per organizzare un suo concerto a Sezze.
L’evento si svolge il 19 maggio del 2007, ma è solo l’inizio di un lungo percorso che in seguito ci porterà ad orga-nizzare il Festival Blues Leonardo-Musica & Solidarietà, con Herbie – già Socio onorario della nostra Asso-ciazione - nella doppia veste di Direttore artistico e protagonista assoluto insieme ai suoi tanti colleghi musicisti tra cui vogliamo ricordare Earl Thomas, Dede Priest, Crystal White, Mario Donatone, Rodolfo Maltese, Lino Patruno, Luca Velotti, Mauro Zazzarini e tanti altri ancora. Un percorso fatto di serate indimenticabili che ci faranno cono-scere una persona a dir poco stupenda. Il resto sono aneddoti che non basterebbe un secolo per raccontarli tutti.
Poi, il 27 ottobre scorso, la notizia che non avremmo mai voluto ricevere: Herbie ci ha lasciato. 
Il tempo si prende tutto. Ma lascia ricordi stupendi che niente e nessuno potrà mai cancellare. 
Grazie Hubert Leroy "Herbie" Goins per tutto quello che ci hai donato con la tua voce, la tua musica, la tua gioia e umanità coinvolgente. 
Grazie per la tua amicizia. Grazie per essere stato uno di noi e per averci onorato con la tua presenza.  Grande anima blues, resterai per sempre nei nostri cuori.