Festival della Collina 2004

27 luglio 2004 Sezze, 29a edizione

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Piazza del Duomo ospita la 29a edizione

del Festival Internazionale della Collina

Cori, Norma, Sezze e Bassiano ospitano dal 23 al 29 luglio 2004 il Festival 

Ideato nel lontano 1974 dall’allora Direttore dell’EPT di Latina, Dottor Mario Costa, a cui di recente è stato intitolato il nuovo auditorium di Sezze, il “Festival internazionale della Collina” giunge alla sua 29° edizione sotto la direzione artistica degli “Sbandieratori di Cori”.

 

Mantenendo intatto originalità e freschezza, ed esaltando fin dal 1974 quei contenuti tipici degli anni 70 di solidarietà, fraternità e pace tra i popoli di cui oggi se ne sente un gran bisogno, il Festival della Collina in trent’anni ha aiutato molte generazioni di giovani a conoscere usi, costumi e tradizioni arrivati sui Monti Lepini da tutto il mondo. Valori portati in scena attraverso il folklore ed il contatto diretto con la gente da numerosi gruppi, per lo più formati da giovani, nelle piazze e nei teatri dei nostri paesi. Quest’anno saranno 220 i componenti dei gruppi folkloristici, provenienti da Francia, Buriatia, Indonesia, Messico, Portorico, Serbia Montenegro, Venezuela ed ovviamente Italia rappresentata dagli “Sbandieratori di Cori”.  

Anche quest'anno la serata setina è stata condotta con professionalità da Francesca Corbi

Il programma prevede l’apertura ufficiale del Festival venerdì 23 luglio alle ore 21,00 nella città di Cori con il saluto di benvenuto ai 7 gruppi partecipanti. Prima esibizione sempre a Cori sabato 24 alle ore 18,00 mentre nella mattinata è prevista una visita ai giardini di Ninfa. Domenica passeggiata a Roma, con l’opportunità di conoscere la città eterna.

 

Lunedì 26 luglio a partire dalle ore 18,30 sarà Norma ad ospitare i gruppi rispettivamente di Francia, Indonesia, Portorico e Italia fino a tarda sera in Piazza Caio Cestio.

 

Martedì 27 luglio Sezze, città che nel 1974 accolse la prima edizione del Festival, alle ore 18,30 metterà a disposizione l’intero centro storico dove sfileranno i gruppi provenienti dalla Francia, dal Venezuela, dall’Indonesia e dal Messico accompagnati sempre dagli “Sbandieratori di Cori”.

 

Le ragazze del servizio civile che hanno guidato i gruppi folkloristici per le vie di Sezze

Sempre a Sezze alle ore 21,30 l’esibizione folkloristica sul palco di Porta Pascibella, come avvenne lo scorso anno dopo 12 anni di assenza davanti ad un numeroso pubblico. Non è un evento qualsiasi per Sezze, che il prossimo anno punterà alla riapertura del Teatro Sacro Italiano da tutti conosciuto con il nome di Anfiteatro, dando l’opportunità proprio ai gruppi folkloristici internazionali di dar vita alla serata inaugurale. E’ un’idea che renderebbe omaggio a tutti coloro che a Sezze negli anni 70 e 80 si sono prodigati per dare al paese visibilità, poi stupidamente perduta nell’ultimo decennio. Nel 1991 fu proprio in questo storico spazio, l’Anfiteatro con i suoi 20.000 posti a sedere, che si tenne l’ultima edizione setina del Festival della Collina, e del quale se ne trova traccia nel Portale > Sezze Festival1991

 

Mercoledì 28 luglio toccherà al comune di Bassiano godersi lo straordinario spettacolo del Festival che potrà contare sul  fresco mitico delle serate bassianesi.

 

Giovedì 29 il circo del Festival torna a Cori per la serata conclusiva ed il saluto ai gruppi internazionali.  

Il Festival Internazionale della Collina è patrocinato dalla Regione Lazio, Provincia di Latina, XIII Comunità Montana e dalle Amministrazioni Comunali sotto la direzione artistica dell'Associazione Sbandieratori dei Rioni di Cori.

Tutte le informazioni sono disponibili presso l’APT di Latina che  può essere contattata al numero telefonico 0773 695404 oppure sul sito www.aptlatinaturismo.it

Oppure si può contattare il Comune di Cori al numero 06 996171 ed il sito ufficiale dell’evento all’indirizzo www.festivaldellacollina.it 

Quella strana voglia di pace e di solidarietà

Luglio 2004:  Sezze dice si al Festival dei popoli, no ai ragazzi di Chernobyl

articolo di Ignazio Romano  

I paesi dei Monti Lepini, storicamente ospitali, in questo periodo dell’anno sono un susseguirsi di manifestazioni volte alla conoscenza ed alla solidarietà tra popoli. Tra le iniziative più importanti il Festival della Collina ed il Progetto Chernobyl solo apparentemente sono diversi tra di loro. In effetti si tratta di due momenti sociali che mettono in risalto gli stessi valori:

il Festival Internazionale della Collina  -accompagnato da sempre da una ventata di pace, di solidarietà ed integrazione tra i popoli attraverso il folklore e la cultura -

il Progetto Chernobyl - sostanzialmente momento in cui solidarietà e pace  tra i popoli  vengono messi in pratica, in favore di chi è stato ingiustamente privato dei beni naturali.

Strano, dunque, che al ritorno a Sezze del Festival della Collina fa eco il mancato sostegno al Progetto Chernobyl da parte dell’attuale amministrazione comunale.

Fino allo scorso anno, grazie anche all’impegno di persone come l’ex assessore ai servizi sociali, Armando Uscimenti, 25 ragazzi della Bielorussia sono stati accolti presso alcune famiglie di Sezze che attendevano con ansia questo momento, permettendo ai piccoli ospiti di trascorrere un mese importante per la loro salute.

L’attuale assessore ai servizi sociali, Francesco Faustinella, nel luglio 2003 aveva garantito continuità al Progetto Chernobyl, e lo aveva fatto ufficialmente in aula consiliare, di fronte agli stessi ragazzi della Bielorussia giunti a fine soggiorno. Quei ragazzi che, dopo aver goduto del clima dolcissimo e della straordinaria generosità del nostro ambiente naturale, di cui noi spesso ci dimentichiamo, riportavano con loro il più bel souvenir che un paese può offrire, la solidarietà e l’ospitalità setina.

Fatti, a mio avviso, assai più importanti dei protocolli di gemellaggio e delle feste effimere, se non supportate da valori reali. Fatti che lasciano segni profondi e non hanno bisogno di documenti, firme, cerimonie, ne di denaro ma solo di semplici gesti umani.

Mi chiedo: “Perché si è deciso di cancellare, a fronte di una spesa di pochi euro, un Progetto così nobile che dava a Sezze luce e visibilità internazionale ?”

E adesso: “Con quale spirito parlare della manifestazione folkloristica, della stupenda festa che Sezze ha vissuto martedì sera in piazza Duomo ?”

Quale senso di pace e di solidarietà si intende promuovere su questa strada?

Dietro queste domande, alle quali non aspettatevi risposte, si nascondono forti contraddizioni che caratterizzano la parte peggiore del nostro tempo. Contraddizioni che vanno combattute con l’unica arma disponibile in un paese libero, la partecipazione.

visita le pagine dedicate ai gruppi che si sono esibiti a Sezze

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