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Luigi Di Rosa |
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Un
monito ai giovani setini In
ricordo di Luigi Di Rosa Sembra appena ieri ma è gia passato un quarto di secolo ( 25 anni!) dall’uccisione del giovane Luigi Di Rosa, deceduto per i fatti di sangue succedutisi ad un burrascoso comizio tenuto a Sezze (LT) il 28.05.1976 da Sandro Saccucci , in corsa nelle elezioni politiche del giugno di quell’anno e per questo candidato nelle file del partito MSI ( della Destra Nazionale ).
Bisogna
ricordare anzitutto che lo sparo mortale, che uccise il giovane Luigi,
avvenne a comizio ultimato e lontano da piazza IV Novembre, in cui esso
si era svolto e concluso alquanto burrascosamente. Per restare ai fatti
di cronaca occorre infatti precisare che lo sparo in questione si
verificò e venne causato da una mano proditoria di uno degli uomini al
seguito di Saccucci , mentre essi cercavano precipitosamente di
fuoriuscire dal paese. In tale frangente è stato accertato, nel
dibattito processuale, che da una delle automobili che si stavano
allontanando dal centro del paese partirono alcuni colpi di pistola ,
due dei quali andarono a
segno. Un
primo colpo di pistola raggiunse il giovane Antonio Spirito, ferendolo
non gravemente alla gamba sinistra mentre un secondo proiettile colpì
il giovane Luigi Di Rosa, ferendolo in modo mortale e causandogli in
poche ore una morte improvvisa e prematura. Il “caso” ha voluto così che il nostro caro Luigi, appena ventunenne, si trovasse disgraziatamente nel punto di fuga delle automobili al seguito di Saccucci, che cercavano di farsi largo lungo la sede stradale.
Noi
però vogliamo ancora ricordare altri spiacevoli e delinquenziali
episodi legati al fatto di Luigi Di Rosa. Il 28.05.1977, ad un anno dalla morte del giovane, l’Amm.ne Comunale di Sezze inaugurò una scultura bronzea dell’artista Reza Olia, a memoria delle vittime dell’antifascismo ( e quindi di Luigi Di Rosa ): tale monumento venne collocato vicino “Ferro di Cavallo” , nei pressi del luogo del mortale ferimento.
Avvenne
però che un gruppo di incivili attentatori che, nell’irrazionale
tentativo di cancellare il ricordo delle vittime e con l’intento di
terrorizzare l’opinione pubblica , tra il 3 e il 4 luglio di
quell’anno fece esplodere un ordigno di tritolo che distrusse il
monumento in questione. L’attentato è rimasto impunito a tutt’oggi,
così come un altro episodio di crudele inciviltà: la profanazione
della tomba di Luigi Di Rosa , brutalmente imbrattata il 2 novembre 1978
con scritte di vernice inneggianti ad odio politico. Per
questi motivi tutti i cittadini di Sezze sono chiamati a tener viva la
memoria di questo compianto concittadino che , con la sua giovane morte,
ha dovuto pagare il prezzo più alto nel cammino della democratica
convivenza sociale di Sezze. Carlo Luigi Abbenda |
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