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8 giugno 2010 “Le chiavi della memoria - Atto I” In
visita a Sezze
il Rabbino
Capo della Comunità Ebraica di Roma
Riccardo Di Segni Lo scorso 8 luglio si è tenuta, presso l’Auditorium “M. Costa, la manifestazione “Le chiavi della memoria- Atto I”, promosso dal Comune di Sezze (Assessorato alla Cultura) in collaborazione con l’I.S.I.S.S. “Pacifici e De Magistris”. L’evento,
che rientra nell’ambito dell’ultima
edizione del concorso regionale “Il percorso dei giusti”, è stato
l’occasione per insignire gli studenti dell’Istituto Scolastico di
Sezze, vincitori del concorso con la ricerca multimediale “Darkhei
Shalom”, di un riconoscimento istituzionale da parte
dell’Amministrazione Comunale. La cerimonia ha visto la partecipazione straordinaria del Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Di Segni, che ha fatto tappa prima al Cimitero Ebraico di Sezze. Ad
accoglierlo il Primo Cittadino Andrea Campoli, l’Assessore alla
Cultura Remo Grenga, il Presidente del Consiglio Comunale Giovanni
Zeppieri, la Giunta Comunale e gran parte dei membri dell’Assise
Cittadina. Nel
corso della manifestazione, oltre agli interventi dell’Assessore
Provinciale Bilancio – Finanze e Programmazione Economica Eleonora
Zangrillo presente in sostituzione del Presidente della Provincia di
Latina Armando Cusani, si sono susseguite le testimonianze di Giuseppe
Spagnoletto, dei docenti Giancarlo Onorati e Giovanni Raponi, impegnati
in prima persona nel progetto. Lo
stesso Sindaco Campoli, che insieme alla neo governatrice del Lazio
Renata Polverini e al Presidente della Provincia di Latina Armando
Cusani ha accompagnato i ragazzi vincitori del concorso in Terra Santa,
ha ricordato le emozioni sustitate da quel viaggio a Gerusalemme. “Anch’io
come i ragazzi – ha dichiarato il Primo Cittadino – nel vedere
quello che abbiamo visto durante il soggiorno in Israele non riuscivo ad
esprimere quello che sentivo. La nostra storia, purtroppo, è stata
caratterizzata da recrudescenze e bestialità. Dobbiamo lavorare ognuno
nella propria attività e nella propria professione, affinchè questo
rischio non si tramuti in realtà. Credo che la comprensione sia oggi
una qualità molto rara nella società contemporanea. Il lavoro svolto
dagli studenti dell’I.S.I.S.S. Pacifici e De Magistris è
dimostrazione di come la nostra scuola riesca a trasmettere valori così
importanti”. L’Assessore
Grenga ha sottolineato il lungo e faticoso lavoro di ricerca dei
ragazzi, che è stato possibile effettuare grazie al considerevole
patrimonio archivistico conservato nell’Archivio Storico del Comune di
Sezze e nell’Archivio Capitolare della Cattedrale di S. Maria. Parole
toccanti anche da parte del Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni. “Il viaggio in Israele – ha dichiarato Di Segni - è un incontro con la morte, ma anche con la speranza, a differenza di quello in Polonia ad Auschwitz. Gli studenti, durante la visita a Gerusalemme, hanno potuto conoscere la storia di questo luogo, che è fatta anche di accoglienza e di diversità convivente. Tolleranza
significa capire che c’è una persona che può avere una parte di
cultura un pò differente della tua, ma con la quale puoi costruire
insieme una vita. Il lavoro svolto dagli studenti sul cimitero ebraico
di Sezze, che costituisce effettivamente una particolarità di questa
regione, è davvero suggestivo. Ho visto la prima volta il cortometaggio
nella Città Santa in una cornice completamente diversa da quella di
oggi. Una ricerca, devo dire, effettuata con profondità culturale e
storica”. 12 giugno 2010 Darkhei Shalom
Le
strade della pace Cronaca
di un viaggio da
Sezze a Gerusalemme
tra memoria, valori e conoscenza
Nella cinta urbana vivevano
nel Medioevo numerose famiglie di ebrei, dedite soprattutto al commercio
e al prestito; c’era sicuramente una Sinagoga in via dei Chiavari,
mentre le altre istituzioni comunitarie (macello, forno per le azzime, balneum per le donne), per quanto presumibilmente presenti non
sono attestate dalle fonti documentali conservate. Fuori le mura, in
località non nota, c’era un cimitero. Il forte vincolo tra Sezze e
la comunità ebraica venne riaffermato con l’entrata nel Regno
d’Italia e ancor di più durante i terribili anni delle leggi razziali
e della seconda guerra mondiale. Il censimento del 1871 registrò a Sezze 9 abitanti di religione israelitica e, alcuni anni dopo, la Giunta Comunale accordò loro la possibilità di costruire un cimitero a fianco a quello cattolico in località Zoccolanti (ex Convento di S.Maria delle Grazie). Anche dopo il 1938 (Leggi razziali) gli ebrei continuarono a vivere a Sezze bene accolti dalla cittadinanza che, nell’inverno del 1943, diede protezione alle famiglie Spagnoletto e Di Veroli” (Progetto Le chiavi della memoria, G.Onorati-G.Raponi). 16 ottobre 2009
– Villa Piccolomini – Roma: Il
percorso dei giusti Tutto
è cominciato il 16 ottobre del 2009, giorno tragico e simbolico per gli
ebrei italiani, giorno della prima retata nel ghetto di Roma da parte
dei nazisti nel 1943, quando alcuni alunni dell’ISISS “Pacifici e De
Magistris” hanno ricevuto a Roma, insieme agli altri istituti
superiori della Provincia di Latina, il passaggio di testimone del
concorso “Il percorso dei giusti”
promosso dalla Regione Lazio nella persona dell’allora Presidente
Piero Marzazzo. Il
Progetto regionale quinquennale impegnava ogni anno ciascuna provincia
del Lazio, le scuole della Provincia di Latina chiudevano il ciclo, e
mirava allo studio della Shoàh, con particolare attenzione alla figura
dei “Giusti delle nazioni”, cioè di quelle persone non ebree che
hanno messo a rischio la propria vita per aiutare gli ebrei. La
particolarità del concorso era che le scuole vincitrici avrebbero
ricevuto il premio durante un viaggio in Israele. Ottobre 2009
– Sezze - Il Progetto σήmατα
(segni) I
docenti del Liceo scientifico di Sezze Giancarlo Onorati e Giovanni
Raponi decidono di raccogliere la proposta della Regione e lavorano ad
un progetto di ricerca storica: è il progetto σήmατα
(segni). Un progetto che rispondeva all’esigenza di impostare lo
studio della storia privilegiando l’acquisizione delle competenze
rispetto all’acquisizione dei contenuti. “La
complessità della materia storica, la necessità di approfondire la
riflessione sul passato e sul suo rapporto con il presente, impone
un’attenzione particolare alla metodologia della ricerca storica. Per
questo motivo riteniamo che sia opportuna una riflessione sulle fonti
della storia, in particolare sulle fonti archivistiche che sono
fondamentali per la ricerca storica, ma poco conosciute e frequentate in
ambito scolastico. Tra gli obiettivi prioritari
della scuola, è presente quello di insegnare a ricomporre in unità i
grandi oggetti della conoscenza, entro una prospettiva complessa, ma non
per questo frammentata. Gli
archivi, siano essi privati, statali o di enti, sono importantissimi per
la storia e il vissuto di una società. Essi sono i “luoghi della memoria storica”, conservano
micro-informazioni che unite formano la storia di una comunità. Senza
dubbio bisogna riconoscere allo Stato e alla Chiesa il merito di aver
saputo conservare e preservare molto del bene culturale della nazione”
(Progetto σήmατα,
G.Onorati-G.Raponi). Nel
nostro territorio comunale sono presenti due Archivi storici di grande
valore storico-culturale: l’Archivio storico del Comune di Sezze e l’Archivio
Capitolare della Cattedrale di Sezze. Una parte considerevole del
patrimonio archivistico setino è conservato in altre sedi quali, ad
esempio, l’Archivio storico di Roma e, soprattutto, l’Archivio di
Stato di Latina dove sono state trasferite molte pergamene negli anni
passati. Finalità,
obiettivi, destinatari La
finalità principale del Progetto
σήmατα
(segni) è quella di introdurre nella didattica della storia l’uso
delle fonti e guidare gli alunni all’acquisizione del metodo di
ricerca storica e al senso della memoria collettiva. Obiettivi:
(Progetto
σήmατα,
G.Onorati-G.Raponi) Il
progetto, predisposto dai
due docenti, è stato approvato dal Collegio dei docenti e presentato
alle classi IV e V di tutti gli indirizzi dell’Istituto. Hanno aderito
liberamente alunni di tre classi dell’indirizzo scientifico (IVA, IVB
e VA) e di una classe delle Scienze sociali (VB). Ottobre 2009 – Gennaio
2010 - Sezze – La
ricerca Per
cinque mesi più di trenta alunni si sono incontrati di pomeriggio e
hanno lavorato alle diverse fasi del Progetto (propedeutica, ideativa,
operativa e conclusiva) avendo un ruolo attivo nelle scelte sia di fondo
che concrete. La
fase propedeutica ha introdotto gli alunni alla conoscenza del problema
con riferimento ai sistemi totalitari, alle teorie razziali, alla shoàh,
alla shoàh italiana, alla figura dei “giusti delle nazioni” etc.
discutendo in particolare sul rapporto tra memoria storica e valori. La
fase ideativa è culminata nella scelta di approfondire la condizione
degli ebrei a Sezze durante gli anni delle Leggi
razziali (1938) fasciste e durante i mesi più tragici per il nostro
territorio del secondo conflitto mondiale (settembre 1943-maggio 1944),
ricostruendo la vicenda delle famiglie Di Veroli, Spagnoletto e
Veneziani e dell’aiuto dato da alcune famiglie di Sezze (Campoli,
Proia, Ricci etc.). Tra le varie scelte fatta quella difficile di
condensare il lavoro in un cortometraggio, difficile perché nessuno, a
parte il prof. Raponi, aveva competenze in merito e inoltre perché non
avevamo l’attrezzatura tecnica necessaria. La
fase operativa è stata sviluppata in più direzioni (ricerche in
archivio, ricerche bibliografiche, testimonianze) ed ha permesso non
solo di avere un quadro via via più preciso dei vari aspetti della
vicenda, ma soprattutto ci ha permesso di scoprire alcuni elementi che
poi diventeranno il perno della storia raccontata nel video. In
particolare che a Sezze vive ormai un solo ebreo (Giuseppe Spagnoletto)
essendo gli altri trasferiti a Roma, che il cimitero ebraico di Sezze è
sconosciuto a quasi tutta la cittadinanza, che la vicenda della salvezza
delle famiglie ebraiche è davvero straordinaria considerato che nessun
ebreo di Sezze è stato deportato.
Giuseppe
Spagnoletto, l'ultimo ebreo di Sezze Così
armati di telecamere, microfoni e macchine fotografiche, con l’aiuto
decisivo di Fabrizio Paladinelli che spontaneamente (consapevole cioè
del fatto che non avrebbe avuto un centesimo) ci ha seguito per la parte
tecnica, alunni e professori hanno filmato per ore, lavorato a piani
sequenza, scelte le musiche (composte dall’alunno Andrea Ricci). Intervista a Antonio Campoli Febbraio 2010
- Sezze – Il cortometraggio Darkhei
Shalom Nei
giorni della nevicata di metà febbraio si è lavorato alla parte più
difficile, quella del montaggio…il 19 febbraio il DVD è stato
spedito. Va
detto che oltre all’impegno e alla fatica gli alunni hanno aggiunto in
quei mesi una certa dose di ostinazione considerato che, dopo le note
vicende che si sono abbattute sulla Presidenza, ad un certo punto non si
riusciva più a capire se il concorso sarebbe andato avanti oppure no. I
ragazzi hanno deciso di realizzarlo comunque, per se stessi e per la
memoria.
Marzo 2010 – Aprile 2010
- Sezze – L’attesa Nei
giorni tra la fine del lavoro e la comunicazione delle scuole vincitrici
il gruppo di lavoro si è mosso in due direzioni: far conoscere, a onor
del vero a quanti ce lo chiedevano espressamente, il cortometraggio (ad
es. è stato proiettato nel corso della Giornata Europea della memoria
organizzata dal Comune di Sezze e due volte a classi dell’Istituto);
sviluppare il lavoro stesso ascoltando altri testimoni (ad es. Lucia
Ricci). 28 Aprile 2010
- Sezze – La notizia Arriva
la lettera della Presidentessa Polverini che comunica le decisioni della
giuria: il sogno si realizza, in giugno si parte per Gerusalemme. Maggio 2010 – Giugno 2010
- Sezze – La preparazione del viaggio Preparare
un viaggio in Israele con una ventina di alunni non è una cosa facile,
Israele non è tra le destinazioni consuete per i viaggi di
istruzione…servono la disponibilità dei genitori, l’impegno dei
docenti, il passaporto individuale, una certa capacità a mettersi in
gioco e a voler conoscere l’ “altro”. Dobbiamo
dire che i genitori, riuniti il 5 maggio, sono stati tutti
straordinari…e determinati. Dobbiamo ringraziare anche la Questura di
Latina che ci ha messo tutti in condizione di partire…per la voglia di
metterci in gioco quella c’è stata da ottobre. Il
31 maggio la notizia che non avremmo voluto mai ascoltare, dobbiamo
togliere dall’elenco un’alunna perché l’Istituto di Gaeta ha
comunicato che partiranno in 18.
Le
scelte difficili:
(G.Onorati
su Facebook, 30 aprile 2010)). Sicuramente
non sarò a Gerusalemme e questo sarà uno dei miei rimpianti, ma sapere
di essere parte di un gruppo volenteroso e pronto ad affrontare tutto
con professionalità mi fa essere felice! Il mio pensiero sarà con voi
e quell'unione che abbiamo dimostrato nel nostro lavoro sarà ancora più
forte anche a chilometri di distanza...scusate per la lunghezza ma
quando c'è qualcosa che ti è a cuore non bastano le parole...Sicuramente
non sarò a Gerusalemme e questo sarà uno dei miei rimpianti, ma sapere
di essere parte di un gruppo volenteroso e pronto ad affrontare tutto
con professionalità mi fa essere felice! Il mio pensiero sarà con voi
e quell’unione che abbiamo dimostrato nel nostro lavoro sarà ancora
più forte anche a chilometri di distanza”
Sicuramente non sarò a Gerusalemme e questo sarà
uno dei miei rimpianti, ma sapere di essere parte di un gruppo
volenteroso e pronto ad affrontare tutto con professionalità mi fa
essere felice! Il mio pensiero sarà con voi e quell'unione che abbiamo
dimostrato nel nostro lavoro sarà ancora più forte anche a chilometri
di distanza...scusate per la lunghezza ma quando c'è qualcosa che ti è
a cuore non bastano le parole...i nel nostro piccolo. LO ringrazio
pubblicamente perchè so che questo non è solo un mio pensiero!
Sicuramente non sarò a Gerusalemme e questo sarà uno dei miei
rimpianti, ma sapere di essere parte di un gruppo volenteroso e pronto
ad affrontare tutto con professionalità mi fa essere felice! Il mio
pensiero sarà con voi e quell'unione che abbiamo dimostrato nel nostro
lavoro sarà ancora più forte anche a chilometri di distanza...scusate
per la lunghezza ma quando c'è qualcosa che ti è a cuore non bastano
le parole...”
6 giugno 2010 - Finalmente
è arrivato il giorno della partenza. 22 alunni e 2 docenti (Giancarlo
Onorati e Giuseppe Filigenzi) salgono sul pulman della Regione Lazio che
li porterà a Fiumicino per prendere il volo delle 10:00 per Tel Aviv.
Con noi c’è anche il sindaco di Sezze, Andrea Campoli. Israele
è ancora lontana ma nella mente si intrecciano mille pensieri. Certo di
coraggio ne hanno avuto i genitori, solo qualche giorno prima la
tensione è salita in medioriente per la vicenda della nave dei
pacifisti assalita dai soldati israeliani che hanno ucciso nove persone.
Gerusalemme è la città della pace, ma anche e soprattutto la città
contesa. Un popolo, quello palestinese, in cerca di una nazione, uno
Stato, quello israeliano, che antepone la propria sicurezza ad ogni
altra ragione…un conflitto che dura decenni. Gerusalemme è per noi
occidentali anche e soprattutto la Terra Santa. Il
nostro viaggio a Gerusalemme ha alcune ragioni fondamentali: incontrare
la storia, quella passata della Shoàh, conoscere la realtà complessa
di una terra così significativa, dare compimento alla nostra
ricerca…Un viaggio ripetiamo spesso ai nostri alunni è prima di tutto
un viaggio interiore, bene sono mesi che ci stiamo preparando a questo
viaggio. Aeroporto di Fiumicino –
Partenza per Tel Aviv Non
siamo soli. A Fiumicino ci riuniamo con il gruppo dell’Istituto
nautico “Caboto” di Gaeta, è subito piena sintonia, e con la
delegazione della Regione Lazio. Mancano
pochi minuti all’imbarco e arriva la notizia che nella notte è morto
a Sezze un amico di alcuni degli studenti in partenza…la vita è anche
questo, il dolore in un momento che doveva essere di massima gioia. Il volo Per
molti studenti è la prima volta che prendono l’aereo, il viaggio al
di là del Mediterraneo è comunque tranquillo, il personale della EL AL
è particolarmente gentile. Israele Atterrati
all’Aeroporto “Ben Gourion” di Tel Aviv, subito il trasferimento
in pulman a Gerusalemme, salendo verso la città santa proviamo a
immaginarla…all’albergo il tempo di cambiarci e inizia la visita
alla città. Dalla
porta di Jaffa entriamo nel Suk, il mercato arabo, dai mille colori, ciò
che subito colpisce è la convivenza tra le varie realtà etniche e
religiose…arabi, ebrei, cattolici, armeni, siriani, etiopi etc.
Passiamo davanti la moschea di Omar e raggiungiamo il Santo Sepolcro. Da
lì il muro del pianto. Uscendo
dal muro occidentale, tra decine di ebrei ortodossi, un muezzin chiama i
fedeli in preghiera…Gerusalemme è anche questo. Si
fa sera e torniamo stanchi in albergo. La giornata non è ancora finita,
dopo cena la Cerimonia di premiazione del concorso…questo è davvero
il momento degli studenti, sono loro i protagonisti. Nessuno
in febbraio avrebbe immaginato che le immagini del nostro lavoro
sarebbero state proiettate a Gerusalemme… Muro del pianto Getsemani 7 giugno 2010
- Yad Vashem In
mattinata la visita allo Yad Vashem (http://www.yadvashem.org/),
il memoriale dell’Olocausto…un percorso nel dolore, la costruzione
taglia come una ferita la collina su cui è eretto…un percorso nella
speranza, attraverso la collina dei giusti delle nazioni e nel racconto
di Hanna Weiss sopravvissuta ad Auschwitz. Tel Aviv – Jaffa Nel
pomeriggio a Tel Aviv e a Jaffa. Nuovo e antico che si mescolano in un
tramonto affascinante. Durante
la cena araba c’è la possibilità di festeggiare il compleanno di
un’alunna, un modo davvero particolare per compiere 18 anni. A
Sezze frattanto molti ci pensano, e non solo i nostri familiari: “Q
Santo Sepolcro 8 giugno 2010
- Full
immersion nel Suk di Gerusalemme…colpisce vedere insieme magliette con
la scritta “Free Palestine”, “USA…we are behind you!!” (con
stampati i caccia con la stella di Davide) e quelle delle forze speciali
israeliane…tutto a torno l’odore di polvere e di spezie, mille
colori e mille linguaggi. Anche
questa è l’occasione per sottolineare la vivacità e la serietà
della nostra comitiva. A
pranzo in un Kibbutz appena fuori Gerusalemme…quindi di volata
all’Aeroporto per le complicate procedure
d’imbarco…l’immancabile “interview” dei responsabili della
sicurezza…il decollo puntualissimo alle 17:50. A
Ferro di Cavallo alle 23:00 finisce la nostra avventura, stanchi,
felici…già pronti per nuove spide. “Enjoy
your life!!” è il motto che ci ha accompagnato in questi giorni e
che gelosamente, insieme alle mille emozioni condivise, porteremo per
sempre dentro di noi.
Memoriale dei bambini
...”lla Piccolomini a farci
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